La prima kermesse a Venafro, meglio a Pozzilli. ‘Siamo italiani’, associazione politico-culturale (movimento, se non ce la vogliamo raccontare) fondata da Lara Comi, Aldo Patriciello e Salvatore Cicu nasce ufficialmente in Molise il 15 luglio.

In realtà l’operazione politica prende forma a maggio. Spunta un portale, c’è uno statuto. Il terreno di coltura è l’ambizione a costruire l’agognata casa dei moderati, coinquilini i liberali. Più sfumate per ragioni territoriali le posizioni di Cicu e Patriciello sull’alleanza con la Lega, Comi invece con Salvini ha poco da spartire. Insieme ai tre eurodeputati, più defilato ma c’è, Gianfranco Librandi, deputato e tesoriere di Scelta Civica. I confini entro cui la nuova creatura si muove sono quelli centristi. L’obiettivo, parlare con tutti. Avere un orizzonte più ampio rispetto a quello attuale.

Che è un orizzonte di centrodestra che lo stesso Berlusconi vuole cambiare. Nelle lunghe ore e giornate di convalescenza al San Raffaele, l’ex Cavaliere ha deciso di archiviare Forza Italia, brand che non funziona più sul mercato politico italiano. In autunno è previsto il lancio di un altro partito. Resta da capire come vuole posizionarsi: se recuperare cioè Ncd e i centristi (Alfano e Fitto) oppure saldare l’alleanza con Salvini. Intanto si lavora al nome, ci sarebbe già un bozzetto: L’altra Italia.

‘Siamo italiani’, marchio evidentemente non casuale, nel frattempo parte. Nel logo prevale il blu e spicca il tricolore. Ricorda uno dei simboli dell’Udc. Forse evoca pure un po’ di Dc, al di là della grafica. Un marchio che potrebbe andar bene al partito della nazione, per dire. Oltre al sito, che sconta i pochi mesi di vita, c’è un profilo Facebook. Linguaggio al passo con la ‘narrazione’ introdotta dai renziani, l’evento del 15 luglio all’hotel Dora di Pozzilli è presentato così: “Abbiamo il dovere di riscrivere un nuovo racconto che parla d’Italia, un racconto che parla di noi stessi, delle nostre scelte e dei luoghi che viviamo. Un’ Italia che restituisce la dignità al cittadino, con una svolta che parta dal basso: dalla partecipazione nei processi decisionali alla condivisione delle scelte. Un’Italia che sia l’opposto di una società che pensa e agisce con la pancia. Un’Italia che sia più grande della somma delle nostre ambizioni individuali”. In un video, condiviso qualche giorno fa sulla sua bacheca da Patriciello per annunciare l’appuntamento, le immagini dell’Italia “che guarda avanti”.

Chi ci sarà a Venafro fra due settimane? Sarà interessante capirlo. Per ora il movimento non dichiara ambizioni territoriali, né in Molise – dove l’avvicinarsi delle regionali del 2018 e l’alleanza col governatore dem Frattura impongono cautela – né nelle altre regioni di provenienza dei fondatori. Pare non ne abbia. I motivi per cui la fondazione è nata sono altri. Certo, ci si aspetta la presenza degli uomini vicini a Patriciello in Molise. Come l’ex presidente del Consiglio regionale Pietracupa.

Cosa farà al referendum sulla riforma di Renzi ‘Siamo italiani’? “Non è un argomento di dibattito”, spiegano i fedelissimi dell’onorevole di Venafro. E appuntano in agenda, dopo la prima nazionale del 15 luglio a partire dalle 18.30, uno step più concreto – che dovrebbe dare indicazioni più concrete sul posizionamento e sui progetti futuri – in autunno.

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