“Com’è il premier Renzi? Veloce… Nelle risposte, nelle decisioni: veloce”. All’ingresso dell’aula magna dell’Università Luigi Barbieri martedì scorso incontrò i giornalisti e, in attesa del presidente del Consiglio, sintetizzò così l’incontro coi genitori delle vittime della Jovine. Pochi minuti dopo si rese conto che il suo giudizio era più calzante di quel  che egli stesso pensava.

Accogliendolo all’eliporto di San Giuliano di Puglia, infatti, Barbieri aveva avuto il tempo di segnalare al capo del governo la questione del villaggio provvisorio. In base all’intesa firmata da tempo con la prefettura e quindi con l’Interno, è destinato a dare rifugio temporaneo ai migranti. Tanti e adulti. In pochi secondi il sindaco gli consegnò il quadro senza escludere le preoccupazioni della comunità e la proposta iniziale del Comune che era di accogliere prevalentemente famiglie con bambini. Renzi era lì per un altro motivo, ascoltò in fretta ma rinviò.

Poi, all’Ateneo, l’annuncio di un ripensamento maturato parlandone con il presidente Frattura in elicottero. Sorvolarono l’area del villaggio. Probabilmente Renzi chiese. A Campobasso disse: quel posto diventerà centro di accoglienza per i minori stranieri non accompagnati. “Può immaginare che rimasi a bocca aperta. Il segnale lo aveva colto”, commenta oggi Barbieri. “Il giorno dopo ho contattato il ministero dell’Interno. I dirigenti avevano letto dai giornali le dichiarazioni del premier. Si stava lavorando su un progetto diverso. Noi abbiamo avviato la gara per l’ammodernamento del villaggio. Mi hanno chiesto di risentirci a settembre. Diciamo che per fine agosto tornerò a muovermi. Non mollerò la presa”. Il ‘cambio di destinazione’ proposto da Renzi, per il sindaco del paese simbolo del terremoto del Molise “sarebbe l’ideale”. Rispondente, peraltro, ad un progetto a lungo e da più parti coltivato: riutilizzare, cioè, le casette di legno per i bambini e i giovani. Ne parlò anche l’allora presidente del Parlamento europeo Poettering nel messaggio inviato in occasione del quinto anniversario della tragedia della Jovine. “Poi questa cosa è sempre sfumata. È chiaro che un centro per i minori stranieri sarebbe l’ideale per la tranquillità della nostra comunità – approva dunque Barbieri – e per i risvolti positivi che avrebbe: bimbi e ragazzi da aiutare a crescere in un posto che i suoi bambini li ha persi. Bisogna lavorarci. Lo farò subito dopo la pausa istituzionale di Ferragosto”.

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