Politicamente parlando, il sindaco di Venafro Nicandro Cotugno sembra avere le ore contate,o forse no. I quattro consiglieri dissidenti di maggioranza che fanno capo all’assessore regionale Filoteo Di Sandro (Raimondo Santilli, Sergio Petrecca, Luigi Viscione e Marco Valvona) e i cinque consiglieri di opposizione, i cosiddetti patriciellani (Vincenzo Cotugno,
Enzo Bianchi, Angelamaria Tommasone, Massimiliano Di Vito e Alfredo Ricci) hanno manifestato, mettendola nero su bianco, l’intenzione di dimettersi, staccando la spina a Cotugno.

Intenzione espressa solo a parole. Perché, nonostante annunci e ultimatum, ad oggi, nessuno ancora ha fissato un appuntamento dal notaio. Intanto i giorni passano e i tempi per indire elezioni anticipate sono al limite, se non già scaduti. Quindi, nel caso in cui il sindaco dovesse cadere, si tornerebbe comunque alle urne nel 2013. E la città sarebbe amministrata per un anno e qualche mese dal commissario prefettizio. Circostanza, quest’ultima, che tutte le parti in causa vorrebbero scongiurare.

Intanto l’eurodeputato venafrano Aldo Patriciello, intervistato ieri mattina dai colleghi di Teleregione, spiega che la “decisione sarà
presa a breve dopo un serrato confronto” e attacca l’amministrazione guidata da Nicandro Cotugno. “Su Venafro ci sono delle situazioni di grande difficoltà anche a causa di un’amministrazione che non regge il passo rispetto a quelle che sono le criticità di una città, di una realtà in grande difficoltà dove si registra una grossa fase di congiuntura dovuta al crollo del mondo dell’imprenditoria, alle industrie che hanno chiuso i battenti e così via. Manca – continua Patriciello – un’azione politica forte. Venafro e i venafrani vogliono un’amministrazione dinamica, capace, ma soprattutto un’amministrazione moderna che possa guardare al futuro”.

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