Il consigliere regionale Michele Petraroia ha sollecitato formalmente la richiesta, già anticipata senza alcun esito in modo verbale, “di avere copia del carteggio intercorso negli ultimi giorni tra la Regione Molise, il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e la Presidenza del Consiglio dei Ministri avente ad oggetto la proroga dello Stato di Criticità o l’individuazione di un modello amministrativo ordinario in grado di assicurare il completamento della ricostruzione post-terremoto, la messa in sicurezza del territorio e delle scuole attraverso l’utilizzo dei 346 milioni di euro rivenienti dalla Delibera CIPE del 03.08.2011, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 9 del 12.01.2012”.

“In particolare – si legge in una nota del consigliere – si chiede di conoscere l’orientamento del Consiglio dei Ministri se è finalizzato al ripristino di un modello di ordinarietà istituzionale ed amministrativa, o se al contrario, si pone solo l’obiettivo del contenimento dei costi.
In tale seconda eventualità, la Regione Molise non può assumere con superficialità, approssimazione ed in modo verticistico decisioni circa l’utilizzo dei fondi rivenienti dal Governo perché a tal proposito vanno coinvolti gli enti locali, le parti sociali e le competenti commissioni consiliari.
Non si possono mettere sullo stesso piano – continua – le necessità dei Comuni in cui ci sono cittadini con ordinanze di sgombero in attesa della ricostruzione della prima casa con Comuni o strutture centrali di coordinamento che non hanno lo stesso problema.
Và evitato l’errore di danneggiare per l’ennesima volta le comunità effettivamente colpite dal terremoto del 31.10.2002.
Altra questione – conclude – è la tutela dei diritti del personale che potrà essere assicurata anche con una diversa modalità di distribuzione del territorio e/o di ricorso a strumenti di redistribuzione solidaristici degli orari di lavoro”.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.