“Serve adottare un provvedimento dirigenziale da recepire con Delibera di Giunta Regionale e trasmettere ufficialmente al Ministero dello Sviluppo e al Ministero del Lavoro con l’elenco nominativo dei tre mila dipendenti di Ittierre, Gam e indotto metalmeccanico, compresi gli addetti dell’indotto Ittierre e gli avventizi della Gam. Ribaltando l’impostazione burocratica suggerita dai funzionari ministeriali e passivamente recepita in Molise, si tratta di partire dall’obbligo di reimpiego per i 3mila lavoratori espulsi e non da generiche incentivazioni erogate alle imprese e del tutto svincolate dal riassorbimento dei dipendenti”: è questa la proposta del consigliere regionale Michele Petraroia.

“Se si assume il diritto al lavoro e un futuro di dignità di chi ha perso l’occupazione, si possono sollecitare finanziamenti ad hoc allo Stato, per ricollocare individualmente ciascuno dei 3mila lavoratori appostando almeno 30mila euro per ciascuno di essi. Se non si compie questa scelta, con coraggio e determinazione, sussiste il rischio che il Molise svuoti le potenzialità del Decreto di riconoscimento dell’area di crisi industriale complessa, limitandosi a esaltare i soli incentivi alle imprese gestiti da Invitalia e le ricadute positive della proroga delle politiche passive con l’allungamento temporale degli ammortizzatori sociali. Al contrario quel riconoscimento deve farci alzare lo sguardo ed essere il presupposto per avanzare richieste di modernizzazione infrastrutturale fondamentali come l’elettrificazione della tratta ferroviaria Campobasso-Roma compresa la diramazione per Benevento dove corre l’alta velocità sulla linea Napoli-Bari con la possibilità di veicolare il traffico merci a basso costo, sia verso i porti di Napoli e Salerno sul Tirreno, che in direzione dei porti di Bari – Brindisi e Taranto, sulla dorsale Adriatico-Ionica”.

Un Commento

  1. Mauro D'Ambrosio scrive:

    Se ci lasciamo scappare anche questa importante opportunità, siamo dei poveracci!

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