Il consigliere regionale Michele Petraroia ha commentato negativamente la decisione di Mario Pietracupa di rinviare la seduta del Consiglio regionale fissata per il 13 marzo. “E’ semplicemente inaccettabile lo svilimento del Consiglio Regionale del Molise a cassa di risonanza dei problemi irrisolti come a trasformare il massimo organo costituzionale della Regione in un amplificatore da utilizzare con strumentalità e secondi fini. Ed è grave il comportamento del Presidente del Consiglio che non rivendica nei confronti della Giunta, del Governatore e degli altri livelli istituzionali, il rispetto che si deve all’Assemblea Legislativa della Regione Molise”.

“Non si può tenere paralizzato il Consiglio Regionale, in una fase di crisi sociale drammatica con livelli di povertà crescenti, tassi di disoccupazione spaventosi, emergenze come quella della sanità che meriterebbero tempestive istruttorie tecniche, chiusure aziendali, problematicità nei principali settori produttivi a partire dall’edilizia e dall’agricoltura, cessazioni di attività nel commercio e nell’artigianato, movimenti franosi che isolano intere comunità da Poggio Sannita al Fortore, blocco della ricostruzione post-terremoto e mancato varo del riordino di consorzi industriali, arsiam, arpam, unioni dei comuni, esu, agenzie e società partecipate” – ha aggiunto Petraroia.

“Sulla sanità – ha continuato – persiste una violazione di legge che trasmetterò all’Autorità Giudiziaria riferita alla mancata trasmissione ai consiglieri regionali di copia dei verbali dei tavoli tecnici ministeriali, della bozza di piano sanitario e di altra documentazione inerente il comparto, le scelte gestionale, le assunzioni degli infermieri, le nomine di primari senza concorso ed un familismo scandaloso degno del più degradante Basso Impero”.

“Sulla ricostruzione post-terremoto a 72 giorni dalla scadenza dello Stato di Criticità ed in assenza di atti di proroga del Consiglio dei Ministri, vista la legge quadro 225/92, a che titolo e con quale provvedimento la struttura commissariale è ancora in funzione? Chi garantisce chi? Chi paga e chi ha deciso? Perché il carteggio col Governo Monti è occultato e negato all’opinione pubblica precludendo di capire le vere ragioni del mancato rinnovo della proroga dello Stato di Criticità? Perché il Presidente del Consiglio Regionale Mario Pietracupa, di concerto col Presidente della Terza Commissione, Eugenio Nico Romagnuolo, competente in materia di territorio, non hanno istruito riunioni su questo tema, con documenti probanti e opzioni da esaminare tra costi della struttura commissariale centrale, spese per consulenze e incarichi, costi dei tecnici complessivo e necessità delle aree con maggior bisogno di completamento della ricostruzione?”

“Si rispetti il ruolo di indirizzo, pianificazione e legislativo del Consiglio Regionale da parte di tutti – ha concluso Petraroia -e se si intende protestare per la cattiva gestione della ricostruzione post-sisma i sindaci andassero ad occupare la sede del Commissario e della Struttura Post-Sisma”.

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