A giugno sono stati 24.800 gli arrivi di migranti in Italia lungo la rotta del Mediterraneo centrale, con un aumento dell’8% rispetto al livello del mese precedente. Nei primi sei mesi del 2017 gli arrivi nel nostro Paese sono stati 85.000, con un aumento del 21% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Guardando al flusso complessivo di migranti verso la Ue, nei primi sei mesi è stato di 166.000 persone, con un calo del dato generale del 68% rispetto al 2016. I dati sono dell’agenzia Frontex.
In Molise si prevedono numeri imponenti: 1.400 i posti richiesti dalla prefettura di Isernia con bando, 2.250 da quella di Campobasso. La capienza limite, individuata dal Viminale, è per la nostra regione di 3.600-3.700 profughi. E con le presenze attuali ci siamo quasi. Il timore è che, essendo un’emergenza senza fine, vengano allargate le maglie e chiesti altri sforzi ai territori. In quelli piccoli dal punto di vista demografico il fenomeno rischia di esplodere senza una gestione logica e per quanto possibile non solo emergenziale.
«L’emergenza migranti sta assumendo contorni a dir poco drammatici, sia sotto il profilo umano e sociale, sia da un punto di vista prettamente politico. Una cosa però è certa: il governo italiano non può pensare che a pagare i costi di una simile emergenza siano le regioni del Mezzogiorno». L’eurodeputato molisano del Ppe Aldo Patriciello, eletto nella circoscrizione Sud, commenta così le dichiarazioni rilasciate dall’ex ministro degli Esteri del governo Letta Emma Bonino, secondo cui il governo Renzi si sarebbe impegnato per conto dell’Italia ad accogliere tutti i migranti che giungevano in Europa.
«C’è necessità – ha detto Patriciello – di trovare un’intesa che alleggerisca il peso della pressione migratoria, questo è evidente. Ma è Roma, non Bruxelles, a dover cambiare registro, a cominciare dalla cancellazione degli hotspot previsti dal ministro Minniti nel Mezzogiorno: non è pensabile che sia il Sud a dover accollarsi i costi sociali e umani dell’emergenza. Il problema però – spiega l’eurodeputato azzurro – è più ampio e riguarda l’inadeguatezza del nostro governo, incapace di incidere in maniera seria e concreta sulla decisioni prese a Bruxelles, se non in maniera negativa. Le dichiarazioni rilasciate al Parlamento europeo da Fabrice Leggeri, direttore di Frontex, ne sono l’ennesima conferma: non c’è alcun impegno circa la possibilità di sbarcare in porti di altri Paesi i migranti soccorsi. E questo perché in molti – ha concluso Patriciello – fingono di non ricordare che le politiche di immigrazione competono ai singoli Stati e non all’Unione europea. Questo la dice lunga sullo strabismo politico avuto dal governo italiano su tutta la questione».

2 Commenti

  1. Amalnati scrive:

    esattamente

  2. emanuela scrive:

    A proposito di migranti vorrei ricordare che non è solo il sud a soffrire dell’immigrazione selvaggia e destabilizzante delle comunità locali, per esempio la Toscana ne è stracolma e, se la geografia non è cambiata, non mi sembra che sia una regione del sud. Quello che manca sono i rimpatri  di chi non ha diritto all’accoglienza. Chi ha bloccato lo snellimento delle pratiche di espulsione è certamente responsabile di molti dei nostri guai

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.