Un bilancio, quello del Movimento 5 Stelle, che non nasconde l’augurio di vincere le prossime elezioni, politiche e regionali.
I portavoce di Palazzo D’Aimmo, Antonio Federico – che si candiderà alle Parlamentarie e, se scelto dalla rete, alla Camera quindi non alle regionarie che dovranno indicare il candidato governatore e saranno indette a breve – e Patrizia Manzo, ai cittadini si presentano con oltre 50 tra interrogazioni, interpellanze, mozioni, ordini del giorno e proposte di legge. I temi? Sanità, lavoro, ambiente, sociale, viabilità, costi della politica fra quelli prioritari.
In tema di costi della politica, Manzo e Federico hanno finora risparmiato oltre mezzo milione di euro (538.489 euro): è la somma della rinuncia all’indennità e ai rimborsi rendicontati.
Di questi, 154.834 euro sono stati ‘rinunciati a monte’, 248mila euro sono stati destinati al microcredito regionale, un fondo grazie al quale sono sorte nuove attività imprenditoriali. Altri 6.500 euro circa sono stati devoluti alle popolazioni colpite lo scorso anno dal sisma del Centro Italia e 10mila euro sono andati alla raccolta fondi HelpCivita a sostegno della comunità di Civitacampomarano colpita mesi fa da un evento franoso e ancora oggi alle prese con una situazione emergenziale.
Restano oltre 118mila euro: «Presto annunceremo come impiegarli», spiegano da M5S.
Per i grillini anche la nuova pensione dei consiglieri un vitalizio (anche se il sistema è contributivo). Hanno chiesto di rinunciare e inviato un esposto alla procura della Corte dei conti.
Quanto alla sanità, sintetizzano, «abbiamo denunciato lo svilimento del ruolo del Consiglio regionale insieme a un Programma operativo sanitario carente a livello di contenuti, zeppo di aspetti in contrasto con un’altra legge dello Stato nella stessa materia, il cosiddetto decreto Balduzzi che regola e definisce gli standard qualitativi, strutturali, tecnologici e quantitativi relativi all’assistenza ospedaliera. Un programma sanitario imposto con l’aiuto del governo nazionale».
Ambiente, infrastrutture, lavoro, immigrazione e acqua: sono gli altri fronti su cui M5S si è impegnato nel 2017. Come pure «sul ginepraio delle società partecipate che ha spinto la Regione al taglio, seppure con ritardo. Oppure, ancora, la denuncia per il fallimento della Ittierre sfociata anche in una interrogazione in Senato grazie al portavoce M5S Gianluca Castaldi e la denuncia sulla carenza idrica in Basso Molise dovuta a un danno all’invaso del Liscione o quella sull’assurdo progetto di un centro Hub per l’accoglienza di circa 500 migranti nel villaggio post-sisma di San Giuliano di Puglia».
Dal punto di vista della proposta, è entrata in fase operativa la Banca della Terra, nata da un ddl dei 5 Stelle. Che ricordano anche il contributo alla legge sul registro tumori e a quella contro la ludopatia.
Tra i disegni di legge presentati quella sulle spese di funzionamento dei gruppi consiliari p«ensate per evitare che qualsiasi formazione politica potesse utilizzare i soldi dei cittadini per prendere in fitto sedi territoriali a piacimento in tutta la regione. Il tutto per evitare il ripetersi di vicende come quella che ha coinvolto l’assessore e vice governatore Vittorino Facciolla che secondo la Corte dei Conti aveva utilizzato i soldi (pubblici) del proprio gruppo consiliare per pagarsi una casa a Campobasso (posizione poi sanata restituendo la somma contestata)». Nei confronti di Facciolla, per la questione dei contributi post sisma, hanno presentato anche una mozione di sfiducia. Lo stesso hanno fatto per il governatore Frattura dopo le motivazioni della sentenza di primo grado del processo che si è svolto a Bari sul presunto ricatto al presidente della Regione.
Fin qui il resoconto. «Il futuro, come sempre, è nelle nostre, nelle vostre mani. E allora buon anno Molise – concludono da M5S – e un augurio: alza la testa e trova il coraggio di allontanarti da chi ti ha ridotto in questo modo».

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