L’incontro col Movimento nazionale sovranista lo ha soddisfatto molto. Mario Pietracupa, candidato del centrodestra sul collegio uninominale di Isernia per la Camera, ha trovato un «partito nuovo, una formazione politica nata dal basso con una presenza capillare sul territorio» che ha molto apprezzato. Ha trovato, nel confronto voluto dal partito che vede tra i fondatori in Molise l’ex assessore all’Agricoltura Angela Fusco e suo figlio Carlo Perrella, soprattutto molti giovani che gli hanno rivolto «domande pertinenti, intelligenti» sul suo impegno per il Molise se eletto in Parlamento.
Una scelta consapevole, quella dei Sovranisti nei confronti di Pietracupa, che parte anche dalla grande stima che proprio la Fusco e suo figlio gli hanno più volte dimostrato.
Nella riunione, era naturale, si è parlato perciò anche delle regionali. La posizione di Mns è nota: puntano sul giudice Di Giacomo e più volte gli hanno rivolto l’appello a scendere in campo per guidare uno schieramento ampio e rinnovato. Pietracupa era il nome su cui Forza Italia avrebbe puntato anche per la corsa a governatore. Ed è lui ora, all’indomani del vertice coi Sovranisti, a ufficializzare un via libera di fatto – spiegandone i motivi – che scioglie parecchi nodi all’interno del centrodestra.
Tanto che persone vicine al presidente del Tribunale di Isernia hanno la sensazione che Di Giacomo – dopo aver mantenuto uno strettissimo riserbo in questi mesi – potrebbe presto sciogliere le riserve e accettare l’invito di partiti e movimenti.
Tra i primi esponenti politici ad aver chiesto a Pietracupa, mesi addietro e in tempi non sospetti, di guidare il centrodestra alle regionali ci sono appunto Fusco Perrella e suo figlio Carlo. «Una richiesta che mi inorgoglisce ancora oggi, si tratta di un ruolo della massima importanza. Ma io in tempi non sospetti dissi di no», dice l’ex presidente del Consiglio regionale. E infatti anche in un’intervista a Primo Piano dichiarò di avere ancora passione politica ma che preferiva continuare a dedicarsi a progetti lavorativi importanti e di prospettiva. «Perché in Molise vince sempre la conflittualità, si prediligono gli attacchi personali. Ho ritenuto necessario già allora, e lo dissi, individuare una persona al di sopra delle parti, un soggetto della società civile, un nome che aggregasse il più possibile». Questa caratteristica, probabilmente, Pietracupa non la riconosceva al suo nome nel contesto del centrodestra molisano e dell’attuale scenario politico in generale.
Chiarito questo aspetto, e chiarito che la riunione coi Sovranisti ha avuto un approccio positivo e propositivo rispetto alla sua candidatura al Parlamento, verso la quale gli esponenti del partito hanno mostrato la massima disponibilità e condivisione, Pietracupa conferma che poi il tema ‘regionali’ è stato affrontato. La posizione di Mns è nota: insieme ai Popolari per l’Italia, a Idea, ai movimenti civici (tutti supporter della prima ora del presidente del Tribunale di Isernia) chiedono che il centrodestra definisca subito leadership, alleanze e programma per le regionali. Mentre ad esempio l’ex presidente Iorio, candidato al Senato, ha detto che la questione va discussa dopo le politiche e che ci sono varie opzioni sul tavolo.
A Pietracupa quindi hanno chiesto di esprimersi e di farsi garante. La sua risposta è stata in sintesi questa: mi chiedete una cosa sulla quale credo sia inutile discutere. Perché, conferma, «quando Forza Italia mi propose di candidarmi alle regionali spiegai la mia posizione, cioè che penso serva un nome che metta insieme il più possibile, dando di fatto via libera alla candidatura di Enzo Di Giacomo. Da uomo di FI, ma comunque favorevole a puntare sulla società civile, non posso che condividere questo percorso. Chiaramente però la decisione tocca al tavolo dei partiti del centrodestra», precisa.
Il suo giudizio personale su Di Giacomo, aggiunge, «non solo è positivo, ma eccellente. E dirò di più: se dobbiamo iniziare da zero per costruire una classe politica nuova, vicina ai cittadini, che abbia a cuore le sorti dei giovani, dobbiamo partire dai valori ma soprattutto dalla storia di chi si mette in gioco e di chi quindi mettiamo in campo. Dal punto di vista umano e professionale, quindi, sfido chiunque a dire alcunché sul profilo di Enzo Di Giacomo. Certo, non possiamo prescindere da una sua disponibilità, anche per rispetto del ruolo che ricopre».
Le acque sono state parecchio agitate nel centrodestra in questi giorni. Pietracupa ha presente il rischio di un nervosismo strisciante in piena campagna per le politiche. E per questo rassicura: «Ho sentito la coordinatrice Tartaglione e sono convinto che a breve convocherà il tavolo. Per quanto mi riguarda stiamo insieme alle politiche, alle regionali e alle amministrative purché in una logica democratica di condivisione di programmi e persone».
Avverte, infine, che ci sono pericoli maggiori dal punto di vista politico. Per esempio, appare chiaro il riferimento, i consensi che potrebbero finire al Movimento 5 Stelle per rabbia o per una scelta precisa di basso profilo nella propaganda. «Preoccupiamoci del sommerso, non quantificabile, impalpabile e addirittura invisibile anziché mettere in scena teatrini che non servono a niente».
r.i.

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