Il centrodestra accelera perché di tempo per scegliere il candidato governatore – scelta che definirà anche il perimetro dell’alleanza – ce n’è davvero poco. E dopo ore di trattative convulse, pare che oggi sarà il giorno di Di Giacomo.
Si vota il 22 aprile, le liste si presentano entro mezzogiorno del 24 marzo. E lo tsunami grillino che si è abbattuto su partiti e coalizioni tradizionali complica il quadro non poco. Non è un caso che nelle ultime ore, infatti, si stia facendo strada l’ipotesi di una grande coalizione, un progetto ampio, allargato per il bene del Molise. In sintesi, un’alleanza forte per battere i 5 Stelle. Perché è vero che la legge elettorale per le regionali è diversa dal Rosatellum e che i cittadini per un governo territoriale ragionano meno con la pancia (come il risultato del Lazio dimostra), lo è altrettanto che l’ondata ‘gialla’ ha lasciato il segno.
Andiamo con ordine. Oggi la riunione del tavolo dei partiti di centrodestra convocato dalla coordinatrice di Forza Italia Annaelsa Tartaglione. In campo, nonostante l’indisponibilità dichiarata prima delle politiche, c’è sempre dunque il nome del presidente del Tribunale di Isernia Vincenzo Di Giacomo. Movimenti civici che lo hanno proposto ufficialmente per primi e forze politiche moderate (fra cui Popolari per l’Italia e Idea) hanno continuato a fare pressing sul magistrato e sui partiti più grandi che ufficialmente non hanno sciolto le riserve (per esempio la Lega) o che, come Iorio, avevano detto: prima le politiche, alla luce di quel risultato discuteremo delle regionali.
Alla luce di quel risultato, ora, c’è chi – come Antonio Tedeschi di Creare futuro – rilancia la candidatura di Enzo Di Giacomo: unica figura, per il movimento civico, che può far prevalere un progetto che sia propositivo battendo la protesta. «Siamo stati i primi a sostenere Di Giacomo, nome proposto dai civici che metteva tutti d’accordo. Abbiamo rimandato di qualche giorno l’investitura ufficiale – spiega e conferma Annaelsa Tartaglione – solo perché avevamo l’esigenza di portare a termine una campagna elettorale difficile come quella per le politiche. Ne siamo convinti da sempre e quindi ribadiamo: serve una proposta lontana dai vecchi schemi».
Una cosa, però, è allargare la coalizione. Altra cosa è scomporre gli schieramenti tradizionali, mettere insieme le forze di centro di entrambi e lasciare fuori al massimo le posizioni più nette e radicali. Una coalizione troppo ‘grande’, quella circolata come ipotesi nella giornata di martedì. Tartaglione alla vigilia del summit da cui potrebbe uscire ufficialmente il nome di Di Giacomo come candidato governatore la esclude con convinzione. E non è un caso che, tempo qualche ora, si fa strada l’indiscrezione che i due big del centrodestra, Iorio e Patriciello, convergono sul giudice. Stamane Iorio terrà una conferenza stampa: i bookmaker puntano su un’investitura per Di Giacomo e sulla dichiarazione che lui, comunque, il 22 sarà della partita. Ma come consigliere regionale. r.i.

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