Il suo nome è circolato insistentemente negli ultimi mesi. Dirigente della sanità pubblica e attualmente direttore del distretto di Isernia dell’Asrem, però, Lucio De Bernardo non sarà della partita il 22 aprile.
È stato consigliere regionale nella legislatura 2011-2012 con Progetto Molise, presidente della IV Commissione consiliare che si occupa fra le altre cose di politica sanitaria. Nel 2013 scelse il Pdl che tuttavia in provincia di Isernia non partecipò alle regionali per vizi formali nella presentazione della lista. Vizi su cui l’ombra del sospetto non si è mai diradata, rovinando rapporti politici e personali. Considerato, non a torto, un campione di consensi e preferenze anche perché molto stimato, il centrodestra di Iorio dovette fare a meno del suo apporto. Da allora è tornato al suo lavoro e non è mancata un’interlocuzione positiva con il nuovo governo di Paolo Frattura. Anche per questo, forse, in tanti avrebbero scommesso sul suo ritorno alla politica attiva. Nelle ultime settimane però, va detto, chi prevedeva una sua candidatura la ascriveva al centrodestra.
Lui ieri ha condiviso con gli amici più stretti la scelta di stare fermo in questo giro. Ha messo giù una breve sintesi in una nota resa poi più ‘pubblica’. Non abbandonerà l’impegno e la passione per la politica, questo traspare abbastanza chiaramente. Ma se ne riparlerà dopo il 22 aprile.
Apprezzato in tutto il territorio regionale, perché ha lavorato come direttore di distretto anche a Campobasso, per lui non sarebbe proibitiva una sfida alle politiche. Il quadro nazionale resta complesso, oltre che su un ‘governo di scopo,’ limitato quindi nel tempo, nessuno scommetterebbe. In molti, invece, sarebbero pronti a puntare su un ritorno alle urne nel giro di un anno, un anno e mezzo. E in quel caso, se ci saranno le condizioni, non è escluso che Lucio De Bernardo sia al contrario di oggi un protagonista del match.
Per ora, però, ha deciso di stare in panchina. «In un momento come questo, con grande amarezza per non aver ritrovato nell’attuale cultura politica il mio pensiero, ho preferito – ha spiegato – non prendere parte alla competizione elettorale. Ho sempre pensato che la politica debba essere orientata verso obiettivi concreti, affrontare problemi reali ed essere sospinta dalla speranza di una società migliore, attraverso strumenti nobili quali la passione, il bene comune, la solidarietà, il rispetto delle regole senza creare esclusioni e diseguaglianze. Questi i principi cardine che hanno rappresentato la mia vita personale e professionale e che dovrebbero rappresentare una politica reale ed umana, sensibile ed attenta ai bisogni e alle preferenze del cittadino, attraverso l’ascolto attivo e la partecipazione comunicativa. Questi strumenti – ha sottolineato poi – saranno il mio modo di continuare ad essere un riferimento, anche se non come politico, ma come tecnico di un settore importante che possa meglio analizzare ed interpretare l’interesse generale e il bene pubblico, spianando le differenze, indipendentemente dalla classe sociale e dalla appartenenza politica. Con la serietà, la concretezza, le competenze professionali, l’ascolto e l’entusiasmo che credo sempre abbiano contraddistinto il mio modo di essere e di operare, sono e sarò sempre al servizio di coloro i quali avranno bisogno di risposte adeguate. Ringrazio tutti coloro che mi hanno sostenuto e che hanno creduto in me, amici ed amiche; ringrazio la mia famiglia che mi ha supportato in questa scelta. Non sosterrò singoli movimenti, partiti o candidati, anche se con alcuni di essi ci sono o ci sono state collaborazioni professionali o relazioni personali. Voterò il candidato presidente – ha concluso – il cui programma sarà più rispondente al mio credo politico e che meglio saprà rappresentare la voce e i bisogni del cittadino».

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