Dei 21 consiglieri regionali uscenti, sono sette quelli che non saranno della partita il 22 aprile. Alcune assenze, come quella di Michele Petraroia, sono eccellenti.
Non ci sarà il presidente uscente Paolo Frattura. Ha scelto di fare un passo indietro rispetto all’aspirazione di guidare di nuovo il centrosinistra e non è sceso in campo sul proporzionale. La sua è l’assenza che si nota di più. Ma non è l’unica.
Non corre Antonio Federico (M5S) perché nel frattempo è diventato deputato. Nemmeno Angela Fusco Perrella affronta queste elezioni da aspirante a uno scranno di Palazzo D’Aimmo. Dopo molti anni di permanenza nell’Assemblea legislativa – di cui è stata presidente – l’ex assessore del governo Iorio resta in politica, fra i fondatori in Molise del Movimento sovranista. Però per l’Assise di via IV Novembre corre suo figlio Carlo. Nel 2013 lei tornò in Consiglio forte di ben 4.052 preferenze: fu prima eletta del Pdl.
Lo aveva annunciato da qualche mese e così è stato, Nunzia Lattanzio per il momento ha chiuso l’esperienza di politica attiva alla Regione. Entrò in Assise con l’Udeur, poi ha aderito al Gruppo Misto. Il 22 aprile non sarà in campo.
Pure Filippo Monaco per ora si ferma. Cinque anni fa fu eletto con la coalizione di Massimo Romano, a metà mandato ha sancito la sua adesione alla maggioranza di Frattura da cui, essendo un esponente della sinistra, non era stato mai lontanissimo.
Carmelo Parpiglia salta questo giro. Consigliere delegato allo Sport dell’amministrazione uscente, ha spiegato in un post su Facebook: «Le elezioni politiche del 4 marzo hanno determinato in me la convinzione che è opportuno un momento di riflessione per comprendere in maniera lucida i cambiamenti che questa votazione ha determinato. La mia coerenza e il mio senso di lealtà mi inducono a rispettare la linea della trasparenza che è per me un principio irrinunciabile di vita e di comportamento. Non si tratta di un abbandono. Sono e sarò sempre disponibile a dare il mio contributo per il bene del nostro Molise».
Infine, l’assente eccellente. Assessore al Lavoro della giunta Frattura nella prima parte del mandato, poi dimissionario dalla carica e dal Pd che ha lasciato aderendo a Sinistra italiana e, più recentemente, abbracciando il progetto di LeU. Attivo sul fronte politico-sociale anche in questo ultimo scorcio di legislatura, l’ex segretario regionale della Cgil Molise ha preferito non ricandidarsi. Nel 2013 fu il primo eletto fra i dem con 3.387 voti. Cosa farà adesso? Probabilmente tornerà al lavoro nel sindacato, ma – come prevede il regolamento interno – l’incarico che andrà a ricoprire lo porterà verosimilmente, almeno in un primo momento, fuori dal Molise dove ha ricoperto la carica politica finora.

r.i.

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