Il sindaco di Campobasso Antonio Battista ispira al premier la definizione del Molise, una «regione silenziosa».
Il primo cittadino del capoluogo e presidente della Provincia nel suo intervento evidenzia la necessità di dare attenzione alle aree interne, «aree silenziose, che non fanno rumore. Senza la loro vitalità però l’Italia somiglierebbe ad un mosaico a cui mancano troppe tessere, quelle tessere che ne comprometterebbero l’indiscussa bellezza».
Aree in cui, ancora di più, i sindaci ce la mettono tutta. «Ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di dare risposte alle famiglie in difficoltà, a chi non ha un lavoro, a chi parte e a chi resta in Molise. E in questa nostra missione, un ruolo fondamentale, lo ribadisco, lo ha il governo centrale che, ai Comuni, deve dare più fiducia e più ossigeno», aggiunge. Ricorda il bando periferie, i fondi di cui Campobasso non può più disporre per decisione dell’esecutivo gialloverde e della maggioranza che lo sostiene, ma la critica lascia spazio alla rivendicazione della proposta: «È bastato poco per accendere lo spirito di iniziativa di noi sindaci che abbiamo messo da parte i colori politici, le ideologie e i campanilismi, per il bene delle nostre comunità. E con la stessa trasparenza le do atto della centralità che ci ha voluto restituire». Gli amministratori ci mettono faccia e braccia, conclude Battista, a Roma chiedono di non dover più scegliere fra una scuola e l’asfalto.
Il sindaco di Isernia Giacomo d’Apollonio mette in rilievo che il contratto di sviluppo «per noi è una corsia preferenziale ma anche uno strumento per accelerare l’utilizzo dei fondi europei» e l’estremo bisogno di una «vicinanza anche tecnica del governo centrale».
Tra le altre cose, il presidente della Provincia di Isernia Lorenzo Coia al premier sottopone l’allarme sicurezza a pochi passi dal Molise, dopo l’efferato omicidio di un carabiniere a Cagnano Varano: «Non c’è sviluppo senza legalità». Ha ammesso che all’inizio del percorso c’era scetticismo. Poi superato dai fatti.
Prima degli amministratori locali, hanno introdotto l’incontro le due prefette. Per Maria Guai Federico (Campobasso) «il Molise si è dimostrato all’altezza della sfida» e il patto «porterà nuova linfa alla regione e lo accompagnerà sulla strada del progresso». Positivo anche il giudizio di Guercio (Isernia), sulle proposte «interessanti di marketing territoriale» emerse.

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