Se Donato Toma non avesse detto quel che ha detto in Aula martedì pomeriggio, il sospetto sarebbe legittimo (più legittimo?).
«L’avvento del direttore Sosto il 2 maggio 2016 ha portato miglioramenti che ora vi dimostro», ha replicato così alle critiche che qua e là erano comparse negli interventi degli esponenti Pd (quelli che nel 20165 scelsero il dg dell’Asrem prorogato da Toma il 3 maggio scorso) e 5 Stelle alla governance dell’azienda sanitaria.
Quando ha detto queste cose in Consiglio, il presidente della giunta aveva già approvato due delibere che destano quanto meno curiosità anche perché arrivano a sorpresa. Con la numero 272 l’esecutivo avvia la selezione per il conferimento dell’incarico di direttore generale dell’Asrem: possono partecipare – manifestando interesse entro 15 giorni da quello successivo alla pubblicazione dell’avviso sul Burm – gli idonei alla nomina iscritti all’albo nazionale pubblicato sul sito del ministero della Salute.
Prorogato due mesi fa, Sosto non è stato ‘rinominato’. La differenza era chiara e la strada scelta è stata motivata nella delibera di maggio con la necessità di garantire continuità alle azioni di riordino del servizio sanitario in virtù del piano di rientro e del perdurante commissariamento. Valutazione, a sua volta, alla base della continuità assicurata dall’ingegnere Sosto alla direzione sanitaria di via Petrella con la proroga di Antonio Lucchetti a fine giugno. E che lasciava pensare che sarebbe stato così anche per il direttore amministrativo Antonio Forciniti.
Per gli altri due vertici dell’Asrem la delibera 273 del 17 luglio avvia le procedure per la formazione degli elenchi di idonei dai quali attingere per la nomina di direttore amministrativo e di direttore sanitario. In questo caso gli interessati avranno 30 giorni da quello successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale.
Sgombriamo il campo: Sosto può manifestare interesse ed essere, legittimamente, rinominato. Forciniti, che ha appena concluso il corso che si è svolto all’Unimol, può iscriversi all’albo che la Regione attiva con la decisione di martedì. Ma perché, dopo due mesi dalla proroga, Toma decide di procedere anche sulla strada dell’avviso pubblico? Dal 2 maggio 2019, dice la delibera, la Regione deve attribuire l’incarico di dg dell’Asrem. Formalmente è così. Nei fatti, questo sistemare le carte avviene in un momento di massima attenzione sulla sanità. E non passa sotto traccia.
Il presidente assicura che non è sua intenzione tornare indietro o rivedere la decisione: «È un atto dovuto quello compiuto con queste delibere. Abbiamo attivato un elenco che non avevamo, quello per i direttori sanitario e amministrativo, e se ci saranno manifestazioni di interesse per la carica di dg avremo anche in quel caso un elenco di idonei. In pratica non cambia nulla. Ma come amministrazione dobbiamo essere pronti, tutto qui». Nessun ricorso, risponde a precisa domanda, all’origine di questi provvedimenti. Ma la volontà di stare a posto e poter fronteggiare ogni evenienza. O eventualità ipotetica, per esempio che qualcuno si dimetta…
Intanto, tornando invece ai fatti concreti, l’Asrem ha deliberato di costituirsi nel giudizio al Tar contro il ricorso di Comuni e mamme del basso Molise e contro il decreto che ha riaperto in via cautelare il punto nascita del San Timoteo. Il 24 luglio l’avvocatura regionale cui ha dato mandato la giunta Toma e il prof Franco Scoca a cui si è affidato il dg dell’azienda sanitaria saranno avversari.
ritai

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