Non lo nomina mai, fa riferimento in maniera collegiale alla giunta regionale, ma è chiaro che il ‘responsabile’ dello sconcerto di Aida Romagnuolo sia il governatore Toma. O meglio, è lui il mittente della nota al vetriolo con cui la ex leghista – che casualmente in queste ore torna salviniana nella richiesta di andare al voto – risponde all’appello del presidente all’unità.
«La giunta regionale ha deliberato quasi tutte le nomine negli enti in totale segretezza, senza condividerle e in spregio a chi in piena libertà e autonomia siede in una maggioranza che secondo alcuni dovrebbe alzare solo la manina in Consiglio regionale».
La conseguenza, dice la capogruppo di Prima il Molise, è di aver prodotto «notevoli danni quasi irreversibili nei rapporti personali». Oggi, però, si chiede «solidarietà e unità, in poche parole ci dicono ‘vulemc bene’ e scordiamoci del passato. Ma per davvero credono che i molisani abbiano l’anello al naso e non si rendono invece conto che quella è la solita minestra riscaldata? Il Molise non merita tutto questo, non merita di sparire, di essere cancellato e io, con tutti i molisani che lo vorranno, mi batterò perché questo non avvenga. Il Molise ha bisogno di lavoro e di servizi».
Duro il giudizio sull’operato dell’esecutivo Toma in questi primi 14 mesi. «Chiedetelo ai tanti cittadini molisani, ai tanti disoccupati che quotidianamente lasciano le famiglie, lasciano i loro paesi in cerca di lavoro al nord dell’Italia o all’estero, per non parlare poi della gravissima situazione in cui versano la sanità, le strade, le scuole e le aziende che chiudono, le aziende come la Gam, Zuccherificio, Ittierre, un vero disastro. Credo che fino ad oggi – prosegue Romagnuolo – c’è stata solo la politica delle facili promesse, perché invece di creare posti di lavoro e aiutare i cittadini, qualcuno ha pensato solo a distribuire incarichi, un vero poltronificio per sistemare amici e compari. Con la crisi del governo Conte si apre irrimediabilmente una seria, doverosa e profonda riflessione anche sulla tenuta della giunta regionale del Molise, piaccia o non piaccia ma è così. Questo governo regionale, diciamoci la verità, non ha prodotto quasi nulla se non gli interessi di pochi e pertanto il mio giudizio è estremamente negativo anche perché i cittadini lo scorso anno hanno votato la nostra compagine del centrodestra perché noi dovevamo essere il cambiamento, la differenza, hanno creduto lealmente in noi e noi li stiamo tradendo, non abbiamo fatto quasi nulla per loro e, quindi, penso che la migliore soluzione se non cambiano subito uomini e comportamenti, sia quella di tornare al voto, unico strumento – conclude – per salvare il Molise e i molisani».

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