Viceministri e sottosegretari completeranno la squadra. E lì il Molise potrà giocare le sue carte. Intanto, però, già la lista dei ministri del Conte bis è più vicina al Molise di quanto lo fosse quella dell’esecutivo gialloverde (che pure vantava il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, sposata con un ufficiale campobassano). Ministro della Salute, a sorpresa rispetto ai pronostici che davano fino alla vigilia per confermata Giulia Grillo, è Roberto Speranza. Cambia l’impostazione delle politiche sanitarie, Leu su molti temi è lontano dal Movimento. Base comune, e molto ideale, è la scommessa sulla centralità del servizio sanitario pubblico. Ma poi quella scommessa va concretizzata. Distanza siderale sui vaccini. Distanza anche sulla gestione dei commissariamenti. Certo, ora l’incompatibilità fra presidente e commissario è sancita con legge dello Stato e per cambiarla serve il sì della maggioranza, di cui i 5 Stelle sono pur sempre il partner principale.
In Molise, Tria e Grillo hanno inviato a dicembre il generale Angelo Giustini e l’ex manager Ida Grossi. Il primo indicato dalla Lega (probabilmente, dicono oggi i bene informati, il Carroccio laziale e non proprio i massimi vertici), la seconda stimata e voluta dai pentastellati. Osservazione lineare, in momenti di spoil system: quindi ora il commissario cambierà. Forse. Ma forse anche no. Cambierà, questo sì, l’impostazione politica del ministero della Salute e di quello dell’Economia (nelle mani del Pd con Gualtieri). Nessuna illusione, però, se non cambiano le norme sui commissariamenti, l’orientamento dei direttori generali che siedono al tavolo tecnico resterà lo stesso.
Speranza al Molise è legato politicamente e non solo: amico di lunga data dell’ex deputato molisano Danilo Leva. Nel Pd erano i giovani eredi di Bersani, che li volle in segreteria. Insieme hanno fondato Mdp. «Una gioia immensa, un’emozione indescrivibile – il commento sui social di Leva – vedere mio fratello Roberto Speranza alla guida del ministero alla Salute. Un risultato straordinario che riconosce l’impegno di quella generazione di ragazzi di cui ho fatto parte anch’io. La nostra storia, caro Roberto. Idem per Enzo Amendola, anche se sta con un altro partito (ministro degli Affari europei del Pd, ndr) ma siamo nati e cresciuti insieme».
È originaria di Bonefro la moglie di Dario Franceschini, tornato alla Cultura e capo delegazione dei ministri dem. Michela Di Biase è stata rieletta al Consiglio comunale di Roma nel 2018. A Bonefro Franceschini venne da ministro nel 2014 per inaugurare il museo dedicato a Tony Vaccaro.
Infine, il ministro degli Affari regionali: il dem Francesco Boccia, che è anche quello che col Molise ha il rapporto professionale più diretto e duraturo. È docente di Economia aziendale del Dipartimento Giuridico di Unimol. Al deputato del Pd, nella passata legislatura presidente della commissione Bilancio della Camera (e marito dell’ex ministro di Forza Italia Nunzia De Girolamo), le congratulazioni del rettore Luca Brunese: «Voglio esprimere al prof Boccia, a nome di tutta la nostra comunità accademica, i migliori auguri di buon lavoro. In questi anni abbiamo avuto modo di apprezzare il suo impegno quale presidente del nostro Centro di ricerca su Governance e Public Policies e siamo certi che saprà far fronte alle alte responsabilità che lo attendono, in un dicastero oggi di indubbia centralità, con l’autorevolezza e la competenza che in tanti gli riconosciamo».

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Un Commento

  1. Donatella Autieri scrive:

    La sacralizzazione dell’inciucio, la beatificazione della perdita di faccia. Vergognatevi!!!

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