La ‘chiama’ alla Camera stasera alle 18.40. Domani la fiducia al Conte bis è in programma al Senato.
Nel suo discorso a Montecitorio, il premier toccherà in primis il tema della manovra. Una manovra – prometterà – all’insegna dell’equità, oltre che della crescita. Conte indicherà le linee di fondo nel discorso programmatico con il quale chiederà la fiducia al suo nuovo governo.
Parole chiave: sviluppo, investimenti, crescita. Nella consapevolezza che quest’anno, con la zavorra di 23 miliardi di aumento dell’Iva da disinnescare, far quadrare i conti non sarà facile. Ma a dare il segno di un cambio di passo rispetto solo a qualche mese fa, sarà proprio il tema dell’equità. E la scelta di archiviare la flat tax leghista per dare la precedenza alle tasse sul lavoro.
Conte dovrebbe annunciare, guardando al medio termine (più in là della legge di bilancio di quest’anno), una riforma fiscale all’insegna del «pagare tutti le tasse ma pagarle di meno».
Nel suo discorso dovrebbe poi soffermarsi sui temi ambientali, non solo in chiave di difesa di natura e territorio, ma anche come occasione di sviluppo. Infine, un passaggio importante – e atteso – del discorso dovrebbe essere dedicato ai rapporti tra gli alleati di governo. Il premier vuole dare da subito una nuova impronta di metodo, oltre anche di merito, all’azione di governo. Di qui il porre al centro parole chiave come la leale collaborazione e il rispetto delle istituzioni: a Matteo Salvini rimproverò di non aver tenuto sempre fede a questi impegni, nel discorso in Senato che chiuse la stagione gialloverde. L’intenzione è ripartire su queste basi, con un confronto continuo tra alleati e costruttivo, in modo da archiviare la stagione dei provvedimenti “salvo intese”.
Di «buone basi per la ripartenza dell’Italia» parla alla vigilia del dibattito alla Camera la deputata molisana di Leu Giuseppina Occhionero. Emozionata per la fiducia a un esecutivo anche suo. Dopo un anno di opposizione, la parlamentare descrive il Paese in preda a una deriva pericolosa, «aveva preso una piega regressiva e disumana». L’alleanza fra 5s, Pd e Leu a suo parere sarà produttiva. «Tanti punti di contatto, certo anche differenze. Ma ci sono le basi per ripartire», dice. Per il Molise la chiave di volta è il dicastero affidato a Leu, la sanità nelle mani di Roberto Speranza. «Davvero come ho detto per la nostra sanità una nuova ‘speranza’. È il ministro che più di ogni altro in questo momento può aiutare la regione. E io sono ben lieta di mettermi a disposizione».
Di segno opposto le dichiarazioni del coordinatore regionale di Fratelli d’Italia Filoteo Di Sandro. “No al patto della poltrona”, il titolo della manifestazione in programma in piazza Montecitorio a partire dalle 11 stamane. Dal Molise un pullman e molte auto, il partito di Meloni conta di portare a Roma un centinaio di persone. «Per dire no a inciuci e poltrone, all’arroganza e alla prepotenza di un esecutivo che pretende di governare senza avere la fiducia degli italiani. In due anni il centrodestra ha sempre vinto le elezioni», sottolinea l’ex assessore. In piazza anche Salvini e la Lega e il partito di Toti. Non ci sarà Forza Italia. Anzi, ieri Berlusconi ha detto: opposizione al Cotne bis ma non in piazza, Salvini non lo capisco più. «Siamo noi che non riusciamo a capire la linea di Berlusconi. Credo che il vecchio centrodestra sia finito – conclude Di Sandro – Il futuro è un polo sovranista». Primo banco di prova le regionali di Umbria ed Emilia Romagna dove si stanno costruendo liste uniche Lega – FdI.
Alla stessa ora del voto sulla fiducia al Conte bis più o meno – 18.30 – il governatore Toma ha convocato la maggioranza. L’avvio del tagliando? La verifica? Le ultime dichiarazioni dell’ex presidente Iorio hanno forse convinto Toma ad accelerare un chiarimento che non sembra davvero più rinviabile.
Di sicuro si parlerà del ritorno in Consiglio con la seduta di domani. Di sicuro, aggiungono fonti interne, non solo di quello.
ritai

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