«Se dovesse succedere, la consigliera che entra in Giunta non rappresenta la Lega. È stata espulsa, o no?». Lapidario il pensiero di Jari Colla, coordinatore regionale del partito – o movimento come lo chiama – dall’inizio dell’ottobre scorso. È la prima, vera, ‘gatta da pelare’ che gli capita in Molise ed è di quelle ad alto rischio scottatura. La Lega non ci sta affatto all’ipotesi di rimpasto che arriva da via Genova e che vedrebbe, come assessore da ‘sacrificare’, proprio Luigi Mazzuto: al suo posto, sempre in quella che è una ipotesi di rimpasto, la dissidente Aida Romagnuolo. Prima degli eletti, attuale capogruppo della Lega in Consiglio regionale, espulsa dall’ex vicepremier Matteo Salvini dopo la mozione di sfiducia presentata contro l’assessore in quota Lega, la Romagnuolo ha dato vita – assieme all’altra dissidente, Mena Calenda, che poi ha abbandonato il board – al movimento politico “Prima il Molise”. I bookmakers la davano come la quota rosa della nuova Giunta Toma. Un passaggio, è evidente, utile anche a blindare la maggioranza dopo la batosta rimediata con la legge sul trasporto pubblico posto che il voto della Romagnuolo non è annoverabile fra quelli certi. Il coordinatore Jari Colla non ci gira intorno. Dichiarazioni note al governatore Toma visto che, come ammette, si sono sentiti a lungo a telefono. «Mi auguro che ci pensi a lungo e bene: mettere la Lega fuori dalla Giunta regionale significa venire meno ad un accordo, rompere un’alleanza. Questo mentre in altre regioni il centrodestra è unito, sia dove governiamo già sia dove ci apprestiamo a farlo fra qualche settimana» rilancia l’onorevole Colla, guardando con fiducia ai risultati delle prossime regionali di Emilia Romagna e Calabria. «Non voglio credere che le cose, in Molise, potrebbero mettersi diversamente: se ci sono problemi, forse bisogna ragionare su altre soluzioni. Sia chiaro però: le responsabilità, eventuali, non sono addebitabili di certo alla Lega». Quale la soluzione, per l’onorevole Colla? La bomba è pronta per essere innescata e ne è ben conscio il coordinatore regionale arrivato dalla Brianza su precisa indicazione di Matteo Salvini. «Ci sono altri partiti sovradimensionati – rilancia Colla -: perché la Lega dovrebbe uscire penalizzata da questa vicenda?». Non lo spiega chiaramente ma il gioco è fin troppo chiaro: in Giunta l’unico partito che conta su due assessori è Forza Italia. Ergo, il rebus si potrebbe risolvere senza ‘toccare’ Luigi Mazzuto. Fare spazio alla Romagnuolo in altro modo, erodendo la rappresentanza azzurra. «La Lega – continua ancora Colla – si è sempre comportata in maniera leale: sia chiaro, a me interessa difendere sia le posizioni del mio partito sia l’accordo politico e programmatico che abbiamo stretto per il governo del Molise. Se ci sono problemi, si trovino soluzioni che non siano penalizzanti per la Lega» ribadisce. E, incalzato sugli effetti collaterali di una posizione così intransigente, Colla si smarca. «Tutti noi vogliamo proseguire con la coalizione unita e coesa. Ma il Molise rischia di essere l’unica regione dove l’alleanza si rompe e non per colpa nostra».

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