Dopo il post su Facebook già abbastanza eloquente, ieri mattina Aida Romagnuolo ha ribadito ai cronisti la sua posizione critica all’interno della maggioranza di centrodestra.
Il governatore Donato Toma ha pensato a un suo coinvolgimento più ampio. Evidentemente ancora ne deve discutere a fondo con lei, la diretta interessata. Che ha spiegato meglio cosa intende quando dice: ne abbiamo visto di tutti i colori. Si riferisce proprio al presidente della Regione che «aveva espresso l’intenzione di fare un rimpasto di giunta, cosa che non è avvenuta ed era anche prevedibile». E alla collega ex leghista (che pare in procinto di tornare nel Carroccio) Filomena Calenda «che aveva dato la sfiducia a Mazzuto e invece adesso l’ha sostenuto».
Insomma, ha ribadito, «beghe di cortile mentre il Molise sta morendo. Abbiamo giovani che lasciano la regione, aziende che chiudono, una sanità che non ci consente di curarci, una viabilità che sembra ci sia stato un bombardamento». Drammatico, ha sottolineato, il dato emerso dal bilancio demografico dell’Istat. Nei primi otto mesi del 2019 il Molise ha perso 2.250 residenti. «Questo deve far riflettere tutti noi amministratori, che siamo pagati per risolvere i problemi e non per crearli». In definitiva, la pasionaria Romagnuolo ha ribadito: «Sono stata eletta nella maggioranza ma voterò i provvedimenti che tendono a tutelare gli interessi dei cittadini e del territorio».
E non è l’unico distinguo. Impossibile non cogliere, per esempio, le parole del capogruppo dei Popolari per l’Italia Andrea Di Lucente in avvio dei lavori. Motivando il ritiro di interrogazioni e mozioni sui concorsi avviati dalla Regione, ha osservato – a microfono e dunque resta agli atti della seduta – che a suo parere il bando per il reclutamento di 14 unità per il centro funzionale di Protezione civile sarà oggetto di ricorsi. «Avevo dichiarato che forse era il caso di mettere da parte il professore Iocca (il capo del III dipartimento invece confermato dalla giunta, ndr) per dare un’immagine diversa di questa maggioranza. Ma non ho la stessa forza di qualche assessore che ha chiesto la testa di Giarrusso». L’assessore competente sul IV dipartimento, a capo del quale dal 7 febbraio ci sarà Manuel Brasiello, è Vincenzo Niro, il capo dei Popolari.
r.i.

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