Il primo consiglio regionale del 2020 riparte da dove si era fermato nel dicembre scorso, prima della seduta monotematica sulla sanità e della sessione dedicata agli atti finanziari. Un ordine del giorno corposo ma l’assise è partita con le richieste di chiarimenti, arrivate dai banchi dell’opposizione, indirizzate al governatore Toma. Argomento, manco a dirlo, il rimpasto di giunta regionale che ha catalizzato l’attenzione politica delle ultime settimane. «Qual è l’esecutivo regionale? Occorre chiarire – ha incalzato la capogruppo dem Micaela Fanelli – perché dobbiamo sapere con chi discutere gli atti che iscriviamo». Dall’emiciclo nessun cenno di replica alle richieste che si sono levate anche dai 5 Stelle per voce di Andrea Greco. «Un deja vu – ha rimarcato Angelo Primiani -: all’inizio del 2019 la situazione politica era sostanzialmente identica a quella alla quale abbiamo assistito in questi giorni». Nulla ha scalfito il governatore Toma che non ha inteso né intervenire né replicare. Qualche accenno polemico dalla vicepresidente Manzo che, prima dell’avvio dei lavori, ha chiesto che fine abbiano fatto il Piano sociale, scaduto a fine dicembre, e la messa in sicurezza del Biferno, finanziata – su carta – con circa 15 milioni di euro. Il Consiglio ha preso ufficialmente il via con la comunicazione del presidente Micone circa il Piano triennale dello Sport: decorsi i termini, vale il silenzio assenso che ne consente quindi l’adozione. Ritirate – non senza accenni polemici – le interrogazioni presentate dai 5 Stelle e dal consigliere di maggioranza Andrea Di Lucente aventi ad oggetto gli avvisi pubblici di reclutamento personale, sia per il sistema regione sia per le attività di protezione civile. Passa all’unanimità l’interrogazione presentata da Aida Romagnuolo sulle problematiche attinenti la carenza di personale negli uffici tecnici dei Comuni interessati dal sisma dell’agosto del 2018. Nell’atto di indirizzo adottato dall’Aula, si impegna il presidente Toma ad adottare «tutte le iniziativa atte a garantire la possibilità di assumere, con contratti di lavoro a tempo determinato, unità di personale tecnico da destinare allo svolgimento delle attività connesse alla ricostruzione nel territorio della provincia di Campobasso, anche ai 21 colpiti dal sisma 2018, per evitare il blocco delle procedure». Esprime soddisfazione la capogruppo della Lega, Aida Romagnuolo: «Sono molto felice e mi sento molto vicina ai cittadini di Palata, Acquaviva Collecroce, Montemitro, Guglionesi, San Felice del Molise, Montecilfone, Tavenna, San Martino in Pensilis, Larino, Montorio nei Frentani e Montefalcone nel Sannio, perché siamo riusciti ad aprire uno spiraglio di fiducia nella popolazione dopo il sisma dell’agosto del 2018» ha dichiarato a margine della seduta. Sullo sfondo restano sospese la vicenda della nomina, appannaggio del Governo, del commissario per la ricostruzione post sisma – sulla quale il presidente Toma è tornato nel corso del suo intervento – e la necessità di accelerare le procedure in capo all’assessore Mazzuto per il bando per i lavori di pubblica utilità- tema spinto dai 5 Stelle – che potrebbe rappresentare un canale in più per consentire la ricollocazione dei lavoratori proprio nei comuni dove è richiesto un maggiore apporto di personale. Passa con un solo voto di astensione (quello di Micaela Fanelli) anche il programma di prevenzione al fenomeno del randagismo, mozione iscritta il 7 ottobre scorso dai consiglieri pentastellati e illustrata in aula da Andrea Greco che ha rimarcato anche i costi onerosi sostenuti in assenza di una programmazione. «Secondo le stime – ha spiegato Greco – in Molise ci sono circa 25.000 randagi. Sono circa 2000, i cani ‘detenuti’ nei canili regionali ed extra-regionali per una spesa annuale stimata intorno ai 2 milioni di euro. Tuttavia nell’ultimo Piano di Prevenzione, 2013-2015, è stata preventivata in bilancio una spesa di circa un milione e 200mila euro ma soltanto 400mila euro sembrano essere stati effettivamente investiti allo scopo». Il capogruppo ha rimarcato anche come «la qualità e la quantità dei servizi erogati dall’Asrem per il contrasto al randagismo appaiono decisamente peggiorate o comunque non adeguate all’ampiezza del fenomeno». L’Aula ha accolto la proposta dei pentastellati e ha impegnato il presidente e l’assessore competente a predisporre e attuare un nuovo Piano triennale, ad intraprendere immediate azioni per garantire in maniera costante e duratura il servizio di sensibilizzazione presso gli ambulatori veterinari di Isernia e di Campobasso, garantendo lo presenza di medici specialistici veterinari e di idonee attrezzature; a predisporre, approvare ed attuare misure relative all’istituzione di un punto soccorso veterinario e di una unità operativa alla lotta al randagismo. «Oggi il Molise compie un passo in avanti sulla strada della civiltà» il commento di Andrea Greco. Su proposta del presidente Toma, si è emendato il testo originario con la predisposizione di interessare, per quanto di competenza, il commissario ad acta. L’aula ha poi affrontato le due proposte di ordine del giorno e di mozione – presentate rispettivamente da Calenda e Scarabeo – sui contributi a favore delle famiglie per l’acquisto dei seggiolini antiabbandono. I due atti, per questioni meramente procedurali, sono stati unificati. In sintesi, il consiglio ha impegnato il presidente Toma a voler predisporre azioni che prevedano il contributo regionale concesso ad ogni nuovo nato nel 2019, residente in regione. Come è noto, la legge Meloni ha introdotto l’obbligo di installazione di dispositivi anti abbandono nelle auto. Le sanzioni nei confronti degli inadempienti sono slittate al 6 marzo prossimo e il contributo regionale – che si aggiunge a quello governativo contenuto nel decreto fiscale 2020 (di 30 euro), concesso previa documentazione fiscale per accertare l’acquisto – considera come possibile platea le circa 2000 nascite registrate in Molise lo scorso anno, prevedendo quindi che l’onere stimato sia di 60mila euro da rintracciare nel prossimo bilancio previsionale 20-21. Il presidente Toma ha comunque aggiunto che ove mai possibile, a fronte degli impegni finanziari, tale predisposizione potrà essere estesa anche agli anni futuri. La consigliera Calenda – nel ringraziare il collega Scarabeo per la sensibilità alla problematica – si è detta estremamente soddisfatta del risultato. «Sulla scia di quanto fatto a livello nazionale – ha spiegato – credo sia opportuno dare un contributo anche a livello regionale per incentivare innanzitutto le nascite e, al contempo, garantire la sicurezza dei neonati che viaggiano in auto con i propri familiari». Assente per motivi di salute il collega di Fratelli d’Italia, Massimiliano Scarabeo che però ha sottolineato, in una nota stampa, «grande soddisfazione, per questa mozione che è stata un cavallo di battaglia di Fratelli d’Italia e della sua leader Giorgia Meloni».

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