Superstrada a quattro corsie, la bocciatura dell’emendamento apre una nuova falla nella maggioranza di centrodestra. Ma se Toma accusa, Niro incassa e rilancia.
Il racconto dell’ennesima giornata di fibrillazione politica parte da via Genova e dalla dichiarazione, inequivocabile, del presidente della Regione che ha preso letteralmente le distanze dall’emendamento. Non solo dall’esito, cioè la bocciatura, ma anche dall’iter che ha portato alla sua presentazione. «Non ne sapevo nulla – ha spiegato, rispondendo ad una precisa domanda del direttore di Teleregione -; l’assessore, anzi Vincenzo Niro – ha poi rimarcato, scandendo le parole – ha agito da coordinatore dei Popolari. Chiedete a lui e alla Lega: fare politica come esponente di un partito non significa rappresentare la giunta. Noi seguiamo un altro percorso, quello dell’inserimento dell’infrastruttura nel Piano delle opere strategiche».
L’assessore ai Trasporti, chiamato in causa, non si lascia andare ad alcun moto di stizza. Anzi. «Seguiamo due percorsi diversi per arrivare allo stesso obiettivo – minimizza Vincenzo Niro -; il presidente quello istituzionale, io quello politico. E sono ben felice di aver riportato l’attenzione sulla questione: stiamo lavorando a più mani, ecco. Io ho costruito l’attenzione delle forze politiche sulla nostra inderogabile esigenza, ho riacceso l’attenzione perché se ne è verificata l’opportunità».
Insomma, come recita un vecchio ed abusato adagio, per Vincenzo Niro l’importante è che se ne parli. E Toma, con quella dichiarazione che è sembrata un fulmine a ciel sereno, nella narrazione di Niro non ha inteso né bocciare né censurare il suo operato. «La mia è stata un’azione politica avviata dall’interno, con la collaborazione degli alleati della coalizione», chiarisce, stoppando ogni eventuale polemica.
La vicenda porta all’attenzione un altro aspetto, anche questo squisitamente politico: il ruolo di primo piano assegnato dal coordinatore regionale dei Popolari, Vincenzo Niro, al coordinatore regionale della Lega, il deputato lombardo Jari Colla. Una condivisione d’intenti che potrebbe prestare il fianco ad altre ricostruzioni – fantapolitica, direbbero i detrattori -, soprattutto alla luce dei rumors sul presunto avvicinamento a Salvini da parte di alcuni esponenti della maggioranza che sostiene Toma, compresi alcuni pezzi da 90 provenienti proprio dai Popolari. Niro accenna ad un sorriso, come a voler minimizzare. «È normale dialettica politica all’interno della coalizione: siamo alleati, abbiamo sottoscritto un percorso d’intenti. Con alcuni esponenti della Lega, poi, ho una conoscenza di vecchia data. Per le elezioni in Calabria abbiamo lavorato gomito a gomito, lo stesso ragionamento abbiamo fatto in Emilia Romagna con la lista della candidata alla presidenza – spiega, ricordando che non è solo il coordinatore regionale dei Popolari per l’Italia ma anche il vicepresidente nazionale -: siamo alleati, altri ragionamenti politici sono prematuri», conclude, lasciando intendere che forse non siano solo rumors di palazzo.

Red.pol.

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