Sospese le polemiche politiche sul coronavirus dopo 24 ore di scontro al fulmicotone fra il premier Conte e la Regione Lombardia.
«Abbiamo concordato di fare un’ordinanza per uniformare i comportamenti in tutte quelle Regioni che non fanno parte della zona focolaio», così Conte al termine della riunione del Consiglio dei ministri in videoconferenza e con i presidenti delle Regioni. «C’è un clima di grande collaborazione. Dobbiamo proseguire con il coordinamento che è il metodo più efficace per evitare il contagio».
A sinistra dicono: si va verso la centralizzazione della gestione della crisi. Da destra rispondono: «Il governo ha sottovalutato forse nella prima fase il coordinamento con le Regioni, adesso sta recuperando. È un bene, non si poteva andare in ordine sparso». È Donato Toma, governatore del Molise, a sintetizzare in questo modo l’esito del vertice a cui ha preso parte in collegamento dalla sede romana della Regione insieme al collega della Basilicata Vito Bardi. I presidenti direttamente interessati, tutti leghisti, sono molto più duri, o lo sono stati. Simbolica la lite, violenta anche se a distanza, fra Fontana e Conte sulle falle che hanno avviato il contagio.
Ieri sera, comunque il governo ha messo a punto un Dpcm che dettaglierà meglio le indicazioni. Cambierà poco, le scuole nelle Regioni non interessate non chiudono. Nei plessi, nelle Università e negli uffici pubblici saranno esposte le informazioni sulla prevenzione del contagio. Fino al 15 marzo sono sospese gite e uscite didattiche. I concorsi se si svolgono dovranno garantire spazi ampi per una distanza da 1.5 metri fra i candidati. Le autolinee, fra le altre cose, sono invitate a intensificare la sanificazione.
In giornata, Toma firmerà una nuova ordinanza, più che altro – spiega – per dettagliare meglio le procedure di sorveglianza attiva e altre informazioni importanti.
Al tavolo, il governatore molisano ha posto anche il tema dei 190 allievi agenti arrivati dalla caserma di Piacenza. Ha ricevuto rassicurazioni dall’Istituto superiore di sanità e comunque sull’anamnesi c’è il monitoraggio dell’Asrem, riferisce Toma.
Scoppia intanto un altro scontro, stavolta fra il governo e la Regione Marche (stavolta il governatore è del Pd): il presidente Ceriscioli ha chiuso le scuole per una settimana. Non ci sono casi, lui ribatte: il Friuli ha fatto lo stesso. La vicinanza ad aree dove invece i casi ci sono a suo parere legittima il provvedimento.
Primo caso di scuole chiuse pure in Molise. Lo ha deciso il sindaco di Rocchetta a Volturno: niente attività didattiche oggi, domani e dopo domani per consentire la disinfezione utile a contrastare l’emergenza epidemiologica.
ritai

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