Torna sul metaforico luogo del delitto il già presidente: trasporto pubblico locale, per Michele Iorio c’è un buco da 30 milioni. «La Regione Molise, dal 2014, sta pagando 4 milioni di euro in più all’anno. La mancata capacità politica di chi ha gestito l’ente negli ultimi 8 anni ha prodotto, nel settore, un buco da 30 milioni». Non solo, continua Iorio. I molisani sono condannati «a viaggiare su mezzi vecchi almeno di 20 anni, al limite del collasso tecnico. A nulla è servita la riforma fatta dal governo regionale da me guidato che è stato il primo, oltretutto, a prevedere il gestore unico oggi utilizzato da quasi tutte le regioni. Una riforma – rivendica Iorio – voluta dall’allora assessore nonché amico Luigi Velardi, che aveva ottenuto il parere favorevole della conferenza dei servizi, dell’Antitrust, del Tar Molise e del Consiglio di Stato». Poi, è arrivato il turno del centrosinistra. Frattura, continua il consigliere di centrodestra ormai spina nel fianco della sua maggioranza, «aveva congelato tutto, evitando di mettere a gara il servizio dopo l’annullamento della gara precedente da cui si evinceva il risparmio di 4 milioni annui. L’attuale assessore Niro voleva fare di peggio: annullare la riforma del 2011. Il suo progetto, portato in aula senza la valutazione della Conferenza dei servizi, divideva il territorio molisano in più parti con il conseguente aumento dei costi per la gestione dei trasporti pubblici».
Per Michele Iorio, non resta che confermare quanto già dichiarato poche ore fa. «Lo dicevo ieri, lo ribadisco oggi: Niro vuol bugiardamente far passare l’idea che il governo abbia impugnato la legge sul Tpl facendo credere ai molisani che ad essere sbagliata fosse la previsione del lotto unico. Le motivazioni non sono affatto da ricercare nell’assenza del doppio lotto, tanto gradito dall’assessore in carica: viene impugnato l’articolo relativo ai contratti ponte. Quindi, anche con l’impugnativa caro assessore, il lotto unico rimane». Acclarato che il nodo da sciogliere è da tutt’altra parte, Michele Iorio non sembra intenzionato a mollare la preda, che è proprio l’assessore Niro. «Ci faccia una cortesia, la smetta con le accuse ridicole tipiche di chi ha coda di paglia.
Piuttosto, se proprio non vuole rassegnare le dimissioni, provi a svolgere meglio il suo ruolo e faccia ciò che avrebbe dovuto fare dall’inizio: presenti il Piano dei Trasporti, lo porti all’attenzione della Conferenza dei servizi e proceda alla gara con il gestore unico, facendo risparmiare soldi pubblici ai molisani che avranno, al contempo, un servizio migliore. Lo faccia, sempre se politicamente ne è capace. Grazie a Niro, ogni mese di ritardo ci costa 334mila euro».

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