Meno duro il Pd con Vittorino Facciolla, che comunque chiede una conferenza dei capigruppo che ad horas decida la data di una seduta monotematica. Critica apertissima dal capogruppo 5s Andrea Greco: l’informativa l’abbiamo ricevuta dal sindaco di Campobasso lunedì e non dal presidente della Regione.
Che reagisce altrettanto duramente. Terrà l’informativa all’Aula sulla gestione dell’emergenza coronavirus in Molise e poi lascerà i lavori, annuncia. Non si sente bene, rivela. Ma rassicura: ho preso freddo e umidità a Roma. «Quando c’è un’emergenza bisogna prima pensare alla salute dei Molise e poi al Consiglio. È vergognoso quello che state dicendo. Non dormire o dormire in giunta, per fare le ordinanze e sentirsi dire queste cose qui è deprimente…», ha sbottato il governatore.
Poi ha riferito dati e situazione. Nessun caso accertato di coronavirus, ha ripetuto più volte.
Sul territorio ci sono 98 persone in sorveglianza: rientrate dalle zone a rischio (le regioni in cui c’è almeno un contagio), hanno contattato i numeri messi a disposizione dalla Regione e dall’Asrem o i medici di famiglia per dichiarare la propria presenza. «Le contattiamo per sapere come stanno, fare l’anamnesi. Non sono affette dal virus». Ci sono poi 65 persone in isolamento: provengono dai centri sottoposti a cordone sanitario, i focolai, e devono restare in quarantena per 14 giorni. A loro l’autorità sanitaria ha chiesto anche i contatti che hanno avuto, dove sono stati. «Sono in isolamento domiciliare e giornalmente controllati. Se ci sarà un caso di infezione agiranno i medici di base, che hanno ricevuto istruzioni dall’Asrem».
Toma ha dato poi notizia dell’esito di sei tamponi, tutti negativi. E un settimo si è aggiunto ieri sera poco dopo le 20: nessun contagio per un cittadino romeno a cui era stato effettuato ieri il test al Cardarelli. Come da indicazioni dell’Istituto superiore di sanità, i tamponi vengono effettuati solo sui sintomatici.
Ieri mattina, ha riferito sempre Toma in Consiglio ieri pomeriggio, il commissario dell’azienda sanitaria Virginia Scafarto ha diffidato il direttore della scuola di polizia di Campobasso dal concedere permessi: gli allievi trasferiti da Piacenza non devono uscire e osservare quindi la quarantena ‘domiciliare’ per 14 giorni.
Dell’arrivo di 190 agenti il presidente della Regione ha saputo «durante la riunione col prefetto di Campobasso incidentalmente». Dopo quell’incontro il sindaco di Campobasso ha riferito in Consiglio, «io – ancora Toma – mi sono dovuto preoccupare di sapere dove sarebbero andati gli allievi e cosa dovevamo fare».
Responsabili in caso di emergenza sul loro territorio sono i governatori, lui quindi quella sera stessa ha dato disposizioni a Scafarto di attivare le misure di prevenzione ritenute più idonee: è vero che Piacenza non è zona rossa, ma l’Emilia Romagna è comunque un’area in cui si sono riscontrati contagi e il numero consistente degli allievi ha imposto una precauzione maggiore. Dal questore di Campobasso, ha dichiarato ancora Toma, alla Regione è arrivata un’informativa: in 13 sono rimasti presso il proprio domicilio e non si sono quindi presentati a Campobasso. Quattro, invece, non sono stati ammessi alla frequenza per temporanea inidoneità anche se non manifestano sintomi. «Cosa significa non lo so ma lo ha accertato il commissario Scafarto». Nessun cortocicuito, poi si è chiarito tutto. Ma la diffida ieri mattina è partita. Anche a tutela degli stessi allievi, sottolineano dall’Asrem.
Nella riunione in videoconferenza con gli altri presidenti, il governo e i vertici dell’Iss sono state concordate due ordinanze tipo: per le Regioni cluster e per quelle fuori cluster. Toma ha firmato il nuovo provvedimento (fuori cluster) mercoledì. «Ho scritto ai prefetti per controllare che le persone in isolamento restino in casa», ha aggiunto.
La Protezione civile, ha ribadito Toma, è pronta, ha sanificato le tende per eventuali triage davanti agli ospedale se dovesse servire. Per il momento, però, la situazione è sotto controllo. Anche per quanto riguarda i trasportatori della Unilever che «accedono con guanti e mascherine» allo stabilimento di Casalpusterlengo e poi scendono in Molise. Atteggiamento, in conclusione, «di emergenza ma non di allarme».

red.pol.

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