«Il rilancio economico del Paese non può prescindere da investimenti pubblici importanti e da un adeguamento infrastrutturale, materiale e immateriale che conceda le stesse opportunità a tutte le zone del Paese»: senza possibilità di fraintendimenti l’intervento di Antonio Federico, deputato 5s, che alla Camera ha preso la parola in rappresentanza dell’intero gruppo parlamentare a seguito dell’informativa del ministro del Sud e della Coesione territoriale Giuseppe Provenzano. Confermata la clausola di riequilibrio territoriale per quanto riguarda la destinazione al Mezzogiorno per gli stanziamenti in conto capitale . «Quota 34 non si tocca» rilancia il deputato campobassano riferendosi allo strumento grazie al quale il riparto dei fondi per gli investimenti viene parametrato anche in proporzione alla popolazione del Molise e delle altre regioni del Sud. «Un principio per il quale il Movimento 5 Stelle si è sempre battuto e continuerà a farlo – spiega ancora -: altro criterio da salvaguardare è il riparto del fondo europeo di sviluppo e coesione, che destina al Mezzogiorno l’80 per cento dei fondi. In questo senso bisogna efficientare le risorse della programmazione 2014-2020 non ancora spese, accompagnandole con investimenti e interventi, ma soprattutto facendo in modo che queste risorse siano destinate alle regioni assegnatarie». Restano assolutamente prioritari gli interventi per fronteggiare gli effetti devastanti dell’emergenza Covid 19 che hanno avuto un impatto devastante soprattutto al Nord «ma è altrettanto vero – continua Federico – che le regioni meridionali si presentano alla crisi economica in condizione di fragilità strutturale. Per questo assicuro che non ci sarà alcuna riduzione dei fondi strutturali al Sud. Ora occorre ricalibrare l’economia del Paese tra la positiva propensione alla domanda estera e il sostegno ai consumi interni. In una fase in cui la prima è destinata a calare inevitabilmente, basti pensare all’impatto del Covid-19 sul comparto turistico, guardare alla domanda interna con politiche che sostengano i consumi, in particolare nelle zone più depresse del Paese, quindi gli interscambi commerciali interni, può essere occasione di rilancio. Soprattutto per le aree interne. È da queste che bisogna ripartire, dalle zone rurali, dai sistemi locali, dalle piccole comunità resilienti». Le difficoltà vanno affrontate tenendo bene a mente l’articolo 5 della Costituzione, il ragionamento del deputato 5 Stelle. «Insieme, in modo coerente su tutto il territorio, con gli stessi obiettivi e gli stessi criteri, rafforzando la coesione nazionale e ispirandosi a princìpi di solidarietà, universalità e eguaglianza. Proprio come insegnano gli splendidi esempi dei tanti ospedali del Sud, tra cui quello di Campobasso, che hanno accolto, curato e guarito pazienti Covid provenienti dalle città più colpite del Paese».

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