Covstat afferma sul sito che il metodo utilizzato (una rivisitazione del Sir, per chi è del mestiere) ha un margine di errore del 4,5%: fino ad ora ci siamo sbagliati poche volte, dicono i ricercatori, docenti universitari, manager che hanno dato vita al progetto.
Covstat segnava ieri un indice R0 ‘attuale’ del Molise a 1,65: il peggiore d’Italia. L’unico al di sopra di 1. Pessima notizia per le riaperture ipotizzate. O no?
Engineering, multinazionale con sede a Roma che lavora per la sanità in molte Regioni (cura la bio-sorveglianza in Veneto), ha arricchito i cruscotti dati e previsionali messi a disposizione su Knowage con la previsione dell’indice R ‘con zero’ (che è uno dei 21 indicatori che MinSalute e Iss tengono in considerazione per dare via libera all’allentamento del lockdown sui territori), al Molise assegna una previsione (per la giornata di oggi) di 0,555.
Le previsioni tengono conto dell’andamento. Ed è evidente che il contagio fra i rom di Campobasso ha rallentato: siamo lontani dai +21, +28, +11, +12 che si sono susseguiti dall’8 maggio. Ieri, un solo caso fra i rom. L’altro ieri, 8.
Comunque, il cluster del capoluogo di regione mette a rischio la ripartenza. Le pagelle dovevano essere ufficializzate ieri. Si è deciso di rinviare ad oggi. Sul Messaggero di ieri il Molise, insieme a Lombardia, Liguria e Piemonte, era fra i territori a rischio bocciatura. Sul filo, un po’ oltre. «Se non possono riaprire queste quattro regioni e le altre sì devo pensare che a Roma ce l’hanno col centrodestra. L’Emilia, la Campania: sicuri che sono messe meglio?». Donato Toma spiega che oggi ci sarà la riunione decisiva col governo. «C’è un problema Campobasso? Si può ipotizzare di riaprire su tutto il resto del territorio intanto. Ma io ribadisco che a Campobasso il cluster è circoscritto e la situazione sotto controllo: l’Asrem ha individuato i contatti e fatto i tamponi, sta assistendo i positivi, inoltre abbiamo solo due posti occupati in terapia intensiva. La Protezione civile sta assistendo la popolazione in quarantena». Non ci sta, Toma, a gelare le attese degli imprenditori che pur nella consapevolezza che per le loro casse sarà un bagno di sangue chiedono di ripartire. I 21 indicatori a cui sono appesi i governatori si sintetizzano in una valutazione: l’epidemia è sotto controllo in quella regione o no? Sotto controllo significa anche che è monitorata. «Quel funerale non si doveva fare. L’autorità sanitaria è il sindaco, c’è poco da fare. Possibile che le forze di polizia, non entro nel merito di quali, abbiano permesso quell’assembramento? Lo dico perché davvero quell’episodio ci ha creato problemi. Ma, ripeto, il cluster è circoscritto», così Toma. E l’R0, aggiunge, è uno dei 21 indicatori non l’unico.
Insieme ai colleghi di centrodestra ha concordato un’ordinanza tipo per le ripartenze. Però serve il dpcm o il decreto con le linee nazionali. Appena la direzione Salute gli invierà le linee guida, inoltre, è pronto a firmare l’ordinanza per ‘riaprire’ la sanità: ambulatori e reparti, pubblici e privati, dal 18 potranno avviare la loro fase 2.

ritai

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