«Assenza di dispenser per le mani su ogni piano visitato; al piano terra, apparentemente sostituito da un flacone di disinfettante per pavimenti e superfici varie. All’ingresso della struttura non c’erano mascherine né guanti monouso da fornire agli utenti. Lungo i corridoi nessun segnale di distanziamento, ma semplici cartelli stampati su fogli A4. Anche prima di accedere ai reparti non abbiamo trovato dispenser utili a disinfettare le mani: l’unico era vuoto. A quanto pare le regole che vengono imposte giustamente ad un qualsiasi esercizio commerciale, non sono poi rispettate nel più importante ospedale regionale, un luogo altamente sensibile». Dopo un sopralluogo effettuato lunedì al Cardarelli i consiglieri regionali 5s Greco e De Chirico puntano il dito e segnalano la situazione al Nas e ai vertici dell’Asrem.
Nella querelle tra Asrem e primari sul rispetto di tutte le disposizioni, i 5s stanno coi medici: a controllare devono essere professionisti qualificati. Pongono inoltre l’accento sul rinvio, nei mesi del lockdown, di visite e accertamenti non urgenti: «L’Asrem ha annunciato che la prossima settimana sarà garantita nuovamente l’attività ordinaria. Lo speriamo perché non possiamo permetterci il prolungarsi di questa situazione, come non possiamo permetterci, ad esempio, di avere un reparto di rianimazione a disposizione solo per i pazienti Covid».
All’azienda sanitaria chiedono, infine, di «intervenire immediatamente per garantire sicurezza e cure adeguate per i cittadini» nonché il carteggio della corrispondenza con i primari «in modo da chiarire tutte le responsabilità».

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