Vincolare l’erogazione di fondi pubblici alle strutture sanitarie private «ad attività assistenziali concordate ed effettivamente svolte oltre che a costi effettivamente sostenuti».
È la posizione condivisa dal direttivo M5s alla Camera con il capogruppo Davide Crippa.
«Una posizione consolidata che certifica l’impegno del Movimento 5 Stelle a difesa di una sanità pubblica e di qualità – sottolinea il deputato molisano Antonio Federico – Sotto quest’ottica siamo al lavoro su alcuni emendamenti al decreto Rilancio per inquadrare meglio le norme che disciplinano il rapporto tra sanità pubblica e privata».
Parte dall’analisi di quanto avvenuto nella gestione dell’emergenza Covid, Federico, per evidenziare come questa ha dimostrato «l’importanza della leale collaborazione tra pubblico e privato per fronteggiare le difficoltà, tuttavia le risorse statali devono essere utilizzate per offrire ai cittadini servizi reali e rispondenti ai loro bisogni. Non possiamo permetterci di sperperarle, a maggior ragione in un periodo delicato».
Nel parere favorevole reso, in sede consultiva, dalla commissione Affari sociali, si chiede fra l’altro alla Bilancio di valutare l’opportunità di «circoscrivere il riconoscimento delle funzioni assistenziali e dell’incremento tariffario per le strutture private alle attività effettivamente svolte e in riferimento esclusivo all’emergenza».
Più in generale, prosegue il parlamentare pentastellato molisano, soprattutto per le Regioni che come il Molise sono in piano di rientro dal disavanzo applicare questo principio «vorrà dire impedire i rimborsi forfettari e il pagamento dell’extrabudget per i pazienti extraregionali, meccanismo che il Mef ha sempre individuato come uno degli ostacoli per ripianare il debito sanitario in Molise. Da anni ripeto che la partita dell’extrabudget per i ‘fuori regione’ va risolta con accordi chiari in Conferenza Stato-Regioni e questa può essere l’occasione buona.
Abbiamo l’opportunità e il dovere di porre fine ai tagli alla sanità, allo spreco di risorse pubbliche, alle inefficienze e alla poca trasparenza. L’emergenza – conclude quindi Federico – rappresenti davvero l’occasione per riposizionare al centro delle politiche sanitarie del Paese l’universalità e l’accessibilità delle cure. Ci auguriamo che le altre forze politiche la pensino allo stesso modo e lo dimostrino», è il suo appello a convergere sugli emendamenti 5s.
Una sfida politica importante e avvincente, visto che sul tappeto ci sono già gli emendamenti di Forza Italia e Italia Viva che vanno nel senso opposto, riconoscere cioè agli Irccs delle Regioni in piano di rientro una deroga al budget per i pazienti extra regionali. Una sfida che, per una volta, va al fondo delle diverse idee di sanità che hanno le forze politiche che hanno presentato le proposte di modifica al dl Rilancio.
Da una parte i renziani e il centrodestra azzurro (sarà interessante capire cosa faranno la Lega e Fratelli d’Italia), dall’altro i 5 Stelle. E il Pd… O meglio: e il Pd?
ritai

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