Dalla direzione regionale del Pd venerdì sera è arrivato l’ok. Quello della sfiducia era un percorso che i democratici avevano già deciso di percorrere, solo che per presentare una mozione che – votata dalla metà più uno dei componenti del Consiglio – pone fine alla legislatura ci vogliono almeno cinque firme. Quindi, invece di presentarla da soli e aprirla alle adesioni altrui, si è scelto di dar mandato ai consiglieri di mettere insieme le motivazioni del Pd e quelle dei 5 Stelle in un unico documento. Così le firme ci sono tutte dall’inizio.
In queste ore Fanelli e Facciolla hanno quindi lavorato all’integrazione del testo che il capogruppo dei 5s Andrea Greco ha inviato al Pd qualche giorno fa. «Ci sono i punti di battaglia di entrambi i nostri schieramenti, logicamente alcuni sono diversi ma non divergenti. Dobbiamo ultimare il lavoro di dettaglio quindi e poi siamo pronti a presentarlo», dichiara la capogruppo dem Micaela Fanelli.
Un lavoro di cesello che sarà completato stamane con la partecipazione, in presenza, ai lavori del Consiglio. Parlandosi da vicino, pur se attuando le misure di contenimento del Covid, si potrebbe arrivare prima a una sintesi. Così, un occhio al documento e un orecchio teso alle poche notizie che arrivano dalla maggioranza e in particolare dai dissidenti, dem e pentastellati si avviano a presentare insieme la mozione di sfiducia al governatore di centrodestra Donato Toma.
La discussione, per i tempi previsti da Statuto e regolamento, non sarà proprio immediata. E questo potrebbe dar modo alla maggioranza di stemperare le tensioni interne.

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