«Se la situazione italiana fosse quella del Molise io starei molto tranquilla…».
Aule, didattica a distanza ‘extrema ratio’ parziale per le scuole superiori, trasporti… Dopo il fuoco di fila delle domande trend topic sulla ripartenza della scuola in presenza a settembre, la ministra si rilassa rispondendo alla giornalista che le chiede delle classi pollaio. Se quella molisana fosse la media italiana, lei sarebbe tranquilla. E si concede un sorriso.
Lucia Azzolina arriva a Campobasso sul presto, alla Scuola allievi Carabinieri del capoluogo è fissato l’appuntamento con la direttrice dell’Ufficio scolastico Anna Paola Sabatini e con le altre istituzioni che fanno parte del tavolo tecnico coordinato da Sabatini: fra gli altri, l’assessore regionale all’Istruzione Di Baggio, i sindaci di Campobasso e Isernia Gravina e d’Apollonio, i presidenti delle Province Roberti, il direttore dell’Asrem Florenzano, il capo del dipartimento Governo del territorio della Regione Brasiello.
In agenda, il primo punto della situazione dopo il varo delle linee guida per l’anno scolastico 2019/2020. Il distanziamento impone di trovare spazi per le aule e, dove non sarà possibile fare altrimenti, probabilmente organizzare le lezioni su doppi turni. E poi c’è tutta la partita del personale. Fra le prime criticità, che però sarà risolvibile solo a valle delle altre, quella del trasporto pubblico. Il post Covid dell’istruzione (post Covid senza ancora una cura certa e senza un vaccino) è probabilmente una delle ripartenze più difficili per il Paese. La sfida riguarda 8 milioni di studenti.
Al termine dei lavori, la ministra 5s dà atto al Molise di una proficua e beneaugurante sinergia. «Ho trovato un clima di grandissima collaborazione con tutti, con gli enti locali, sia i Comuni sia le Province. Noi riporteremo i nostri studenti e le nostre studentesse a settembre a scuola. Questo sarà possibile grazie a un lavoro di sinergia, di squadra che la politica, tutta, senza colore politico farà per la scuola». Il modello, aveva detto aprendo il tavolo, «è quello degli esami di Stato improntato alla collaborazione».
Riguardo agli spazi, è fondamentale capire i dati di partenza: qual è cioè la disponibilità di spazi per ogni scuola, tenendo presente il numero degli studenti e il distanziamento previsto. Per questo, ha ribadito Azzolina, è stato creato un software, che incrocia i dati e «ci permette di avere un quadro completo che prima non esisteva». Sulla possibilità di utilizzare, ove il plesso da solo non basti a soddisfare il fabbisogno, edifici dismessi ha spiegato che «laddove ci siano edifici che sono stati dismessi e si riuscirà con gli enti locali a rimetterli a posto, verranno utilizzati anche quelli e se no, come abbiamo detto, si cercheranno altri spazi: archivi, biblioteche, musei, tutto quello che possa servire. Però qui in Molise – ha aggiunto – c’è una situazione molto confortante. Quindi penso che non ci siano assolutamente problemi, ho visto un grande clima di collaborazione e questo è molto positivo».
Prima di scappare verso i successivi appuntamenti, un flash sui trasporti: «Ne abbiamo parlato, siamo sulla buona strada».
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