I sindaci del ‘cratere 2018’ pensano addirittura a un ricorso. A due anni dal sisma con epicentro Montecilfone – il terremoto di Ferragosto – il governo nazionale non ha ancora nominato il commissario per la ricostruzione. Ha stanziato 40 milioni per la ricostruzione pesante, ma senza il commissario non si possono spendere.
Non si sa quanto sarà ancora lunga l’attesa, ma circolano indiscrezioni su chi potrebbe diventare commissario: Nico Romagnuolo, uno degli ex consiglieri regionali surrogati. Il più silenzioso dei quattro ex, non un commento figurarsi un ricorso. Carattere, certo. Ma forse anche perché qualcuno alla compensazione sta lavorando. Il presidente Toma pare voglia recuperare in questo modo un ruolo per lui. L’esponente di Forza Italia (a proposito, come la prenderebbero i dissidenti di maggioranza che invocano già il ridimensionamento degli azzurri nella compagine?) è stato già sub commissario alla ricostruzione del sisma 2002, quando commissario era l’allora presidente Iorio.
Il governo gialloverde era giunto all’individuazione del commissario – ha ricordato ieri mattina il consigliere pentastellato De Chirico – e la sensazione era che non fosse il presidente della Regione. Non nel primo momento, comunque. Con il cambio di alleanza, sembra che anche i dem locali si siano dovuti arrendere: la quadra sul governatore sarebbe stata trovata.
Ma la nomina ancora non arriva. Perché – questi i rumors – Toma a sua volta vorrebbe fare una designazione: Nico Romagnuolo. Con buona pace di Scarabeo, Tedeschi e Paola Matteo. ppm

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