Andarono ad avvisarlo. Gianluca Cefaratti ricorda bene, e racconta, cosa rispose il governatore Donato Toma quando gli riferirono di una trattativa in corso fra l’esponente di Forza Italia Armandino D’Egidio e l’ex consigliere regionale Massimo Romano. «Disse: Romano non è il peggiore dei mali».
La vittoria di Carmine Ruscetta, neo sindaco di Bojano alla guida di una compagine che vede insieme (o è stata appoggiata) esponenti del mondo ambientalista, della sinistra, del gruppo che fa capo a Romano, rischia di diventare deflagrante per i già fragili equilibri interni al centrodestra.
Le voci di queste settimane hanno accreditato un consenso trasversale e inedito a Ruscetta: con lui Roma ma pure, anche se non direttamente, Toma. Che, il giorno del verdetto, ha smentito di essere intervenuto in alcun modo nella comunali ai piedi del Matese. Gli sconfitti, però, raccontano altro. Gianluca Cefaratti, vicepresidente di Palazzo D’Aimmo e consigliere delegato, marito di Mariacristina Spina che ha capeggiato la lista di centrodestra uscita perdente dalle urne lo racconta con foga e deciso a non mollare: «Non si può consentire a nessuno di negare l’evidenza. Non si può consentire a esponenti del centrodestra di schierare persone in lista con Romano, con la sinistra, il Pd. E non lo poteva, non lo può, consentire chi deve salvaguardare lo schieramento. Il governatore parla di coalizione, si dice di Forza Italia, ma non ha mosso un dito».
Punta direttamente contro D’Egidio: «Dice di aver scelto il cambiamento. Certo, lui ne è l’emblema. Prima Fusco, poi Frattura, Toma e ora Romano. È l’interprete del cambiamento continuo! Insieme a lui e a Micone avevamo convenuto che saremmo stati ridicoli ad andare separati alle amministrative. D’Egidio, in una riunione con noi, garantì che mai e poi mai avrebbe appoggiato gli altri. Poi abbiamo saputo di una cena con Romano, con l’ex sindaco Di Biase e il sindaco di San Polo Spina. Ci raccontò che avevano parlato della questione dell’acqua! Noi comunque avvisammo Toma e lui ci disse: Romano non è il peggiore dei mali! Mi smentisse… Ha mandato persone della sua segreteria alle riunioni di Ruscetta. Mi tolga la delega adesso, io non la restituisco». Un fiume in piena, Cefaratti. «Nove giorni prima di ufficializzare, al presidente dissi che mia moglie probabilmente sarebbe stata la candidata e gli chiesi di fare un passaggio con D’Egidio, non volle. Alla coordinatrice di Forza Italia Tartaglione chiesi lo stesso, mi rispose: provo a parlarci. Bojano è una città importante il test era indubbiamente politico. Noi abbiamo commesso i nostri errori, perfino ad aspettare la redenzione di Armandino… La nostra però era una lista di centrodestra, l’altra era di sinistra e altro con innesti di centrodestra. E Toma non ha mosso un dito, avrebbe dovuto prenderci tutti e tre e non consentire quello che è avvenuto. Non lo ha fatto perché non è un leader».

red.pol.

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