La campagna vaccinale per l’influenza è alle porte. A inizio settimana, i dettagli in una conferenza stampa, conferma il governatore Donato Toma. Quest’anno, la profilassi per il virus stagionale ha un’importanza fondamentale: per la diagnosi differenziale e perché comunque stimola la risposta anticorpale dell’organismo.
Il Covid avanza di nuovo anche in Molise: ieri dieci positivi e un decesso, il terzo in due settimane (anziani o comunque persone in condizioni di fragilità). Soprattutto, come altrove pur se con numeri più contenuti (tutto è relativo), la scuola comincia a segnare il passo. «Il dato è eclatante proprio perché hanno riaperto le scuole», sottolinea Toma. Un aumento atteso e che fa rumore perché all’ufficializzazione di un positivo segue poi la quarantena, l’attivazione della didattica a distanza, lo screening su compagni di classe e docenti. «È chiaro che la risalita della curva impaurisce le persone. Forse è un bene che ci sia tensione, nel senso però di attenzione. Non di panico, quello no. Bisogna essere attenti e non andare nel panico».
Al momento il presidente esclude misure diverse da quelle varate a livello nazionale con il decreto che ha prorogato lo stato d’emergenza al 31 gennaio. «Provvedimento che ho trovato molto opportuno», spiega. Insieme ai colleghi sta vagliando la bozza del nuovo dpcm che introdurrà restrizioni, molte già anticipate e quindi note ma che devono comunque essere definite ancora concretamente.
Preoccupa che ancora non ci sia un centro Covid separato dal Cardarelli. «Sto aspettando una nuova convocazione da parte di Arcuri», riferisce il vertice di Palazzo Vitale. L’Asrem sarà stazione appaltante per i lavori da effettuare all’ex hospice di Tappino, all’esito comunque degli affidamenti (per 4,5 milioni) che curerà la struttura di Invitalia e che si chiuderanno con gli accordi quadro per ogni regione. «Mi aspetto, anche in base a quanto Arcuri mi ha assicurato, che le procedure di affidamento si completino entro la prossima settimana», rimarca il governatore.
Fondamentale, in Molise come ovunque in Italia, avere chiaro che quello che accadrà nei prossimi mesi sarà la conseguenza dei comportamenti individuali. Il Capo dello Stato Mattarella lo ha detto così: tenere aperta l’Italia è una responsabilità comune. «Ha detto una cosa sacrosanta – il commento di Toma – Adesso tocca a noi. Certo, anche alla sanità, alla Regione e alle forze dell’ordine. Ma tocca a noi cittadini. Sappiamo come si combatte il virus, con le cure che man mano diventano più appropriate ed efficaci. Non sappiamo ancora come sconfiggerlo, quello lo dirà il vaccino. Però sappiamo anche bene come difenderci. La mascherina deve diventare una dotazione personale, bisogna averla sempre con sé e indossarla quando la situazione lo richiede. E poi bisogna rispettare il distanziamento fisico. Difendiamoci allora – è l’appello del presidente della Regione – Questo è il momento della ragionevolezza, della responsabilità e della coesione sociale».

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