Le sue condizioni erano critiche da un po’. Eppure, il suo peggioramento qualche giorno fa è stato un fulmine a ciel sereno pure per i medici di Termoli che lo stavano monitorando.
Se ne è andato a 68 anni, li avrebbe compiuti fra un mese, Luigi Pardo Terzano. Tutti lo conoscevano come Gino. Tutti di lui ricordano il sorriso.
Un politico gentile ed estroverso, fino al 2011 in Consiglio regionale ma la lontananza dal ‘palcoscenico’ non aveva diminuito l’affetto nei suoi confronti.
Ha perso la sua battaglia contro il Covid ieri, nel reparto di rianimazione del Cardarelli dove era stato trasferito venerdì mattina dopo che da Termoli lo avevano trasportato nell’hub regionale per un ricovero, allora, in malattie infettive.
Era nato a Montelongo il 25 marzo 1953. Ma tutti lo associano a San Martino in Pensilis dove viveva con sua moglie e i loro due figli. Sua sorella aveva sposato Mario Totaro, storico esponente dei socialdemocratici in Molise.
Dopo la laurea in sociologia, conseguita all’università di Urbino, Terzano scelse l’insegnamento e la politica. Vice segretario regionale del Psdi, nel 1992 fu il più votato della lista alla Camera. nel 1995 aderì al “Patto dei Democratici”, fu il primo degli eletti alle regionali nella circoscrizione di Campobasso. Assessore, nella giunta Veneziale, al turismo, commercio, cultura, sport, caccia, pesca sportiva, università. Ancora assessore regionale nel 2005 (all’urbanistica fra le altre deleghe), aveva nel frattempo aderito a Democrazia europea. Nel 2006 tornò in Assise regionale con l’Udc.
Tra i primi post di addio sui social, quello dell’ex vicepresidente della Regione Vittorino Facciolla: «Addio alla tua umanità, alla tua pacatezza, alla tua intelligenza. Addio Gino».
E quello di Italo Di Sabato, assessore di Rifondazione nel governo Veneziale. Una foto del 1996: Terzano sorride, Di Sabato lo abbraccia. Poche parole, le più sentite: «Addio amico mio». Il post più bello della politica che davvero si sente in lutto. Testimone del tempo in cui il rispetto umano e l’amicizia al di là dell’appartenenza avevano, anche in politica, un grande significato.
r.i.

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