L’appuntamento è alle 15. Si parte con l’elezione dei vicepresidenti del Consiglio: la vice di maggioranza, Mena Calenda, ha lasciato la carica perché è diventata assessore al posto di Michele Marone. Il regolamento prevede che vada rieletto anche il componente di minoranza, che è il 5s Angelo Primiani.
Primo scoglio, che va superato perché vada liscio il secondo punto in agenda. Sulla designazione di Andrea Di Lucente alla vicepresidenza – già consigliere delegato alla Digitalizzazione e già presidente della I Commissione – c’è stata maretta in riunione di maggioranza ieri. Troppo peso ai Popolari, per qualche alleato. E troppo potere a Di Lucente. La discussione è andata avanti a lungo.
Al secondo punto dell’ordine del giorno del Consiglio la mozione di sfiducia a firma dei consiglieri pentastellati, dem e degli esponenti di maggioranza Michele Iorio e Aida Romagnuolo. Dal documento, incentrato prevalentemente sulla gestione dell’emergenza Covid, ha ritirato la sua firma la Calenda. Dunque, la mozione dovrebbe essere bocciata. A meno di stravolgimenti e strascichi rispetto alla vicepresidenza. Nel centrodestra c’è pure il caso Fdi. L’assessore, e capogruppo, Pallante che è lealista e i due nuovi acquisti Iorio e Romagnuolo su posizioni critiche e oltranziste. Anche da Roma pare che il partito di Meloni abbia chiesto che i due (che alla riunione di ieri non c’erano) ritirassero l’appoggio alla mozione. Come finirà? Si scoprirà oggi pomeriggio. Quando fuori dal palazzo torneranno a farsi sentire i cittadini e i comitati, come il Soa, e le sezioni di Pci, Pcl, Pmli e Pap: la protesta ancora una volta sulla gestione della sanità.

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