«Oggi finalmente si è capito chi sta dalla parte della maggioranza e chi no, chi tradisce gli elettori di centrodestra e chi non li tradisce».
Messaggio chiaro, come il destinatario. Il giorno dopo la bocciatura della mozione di sfiducia nei suoi confronti, il governatore Toma tira dritto. Ora la sessione di bilancio, poi una redistribuzione di deleghe ad assessori e consiglieri. Gli ultimi due anni di mandato dovranno servire, dice, anche a recuperare quello perso per la pandemia.
Presidente, come si sente dopo il voto sulla mozione?
«Mi sento come mi sarei sentito se fosse stata accolta e mi sento bene perché è stata respinta».
In che senso si sente bene? È finita 11 a 10, con un solo voto in più è difficile.
«Guardi, la maggioranza si è compattata come fa sempre quando le mozioni, le interrogazioni, le interpellanze, tutto ciò che in maniera impropria viene posto all’attenzione del Consiglio, viene discusso. Questo è un Consiglio che non riesce a lavorare bene perché le mozioni sono troppe, abbiamo fatto ricognizione di quanti odg, interpellanze, interrogazioni, mozioni arrivano: centinaia.
Dovrebbero arrivare le leggi, non le mozioni».
Due esponenti del centrodestra, Iorio e Romagnuolo, hanno non solo firmato ma stavolta votato la sfiducia nei suoi confronti con le minoranze. Non sono più interlocutori della maggioranza.
«Mi pare che da tempo non sono interlocutori del gruppo di maggioranza, è da tempo che si pongono ai margini. Uno dei due incassava l’approvazione delle mozioni – abbiamo approvato mozioni e odg della Romagnuolo spesso e volentieri ma anche all’onorevole Iorio -, incassavano quindi e si mettevano in una posizione contraria quando dovevano contribuire alla maggioranza.
Oggi finalmente si è capito chi sta dalla parte della maggioranza e chi no, chi tradisce gli elettori di centrodestra e chi no. Poi, guardi, essere attaccati alla poltrona è cosa che non appartiene a me né ai miei compagni di viaggi. Quando la maggioranza lo riterrà, torneremo alle elezioni».
Non adesso, non grazie a questa sfiducia comunque.
«Una mozione di sfiducia vuota, se lei la legge con attenzione non dice niente, strumentale, che sfrutta una pandemia e cerca di spingere psicologicamente alla protesta della gente che veramente soffre, è una cosa abominevole».
Durante il dibattito altri esponenti di maggioranza hanno chiesto e auspicato un cambio di registro però. Come intende affrontare questo scorcio di legislatura?
«Intanto penso di dare più deleghe perché ne ho troppe. Ma questa è un’operazione che io avevo messo già in campo prima che i cosiddetti dissidenti fossero più espliciti. In diverse occasioni i dissidenti mi hanno chiesto, legittimamente, quel che avrebbero voluto fare e mentre mi accingevo a coinvolgerli, in particolar modo la consigliera Romagnuolo, magicamente, stranamente lei cambiava posizione».
Gli ultimi due anni di mandato come saranno quindi?
«Saranno con un maggiore impegno degli assessori perché è necessario. Abbiamo perso un anno, nel senso che l’azione programmatoria ha risentito di un rallentamento a causa della pandemia. Avevamo 88 milioni di euro residui da impiegare in una serie di interventi infrastrutturali, abbiamo dovuto riprogrammarli in fretta e furia, alla fine dello scorso anno, perché il governo ci ha imposto investimenti su pandemia e Covid, giustamente. Ora dobbiamo recuperare».
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