È il sindaco di Agnone Daniele Saia il presidente della Conferenza dei sindaci dell’Asrem.
Convocata dal dg Oreste Florenzano, la Conferenza ha ricostituito gli organi dopo l’ultima riunione che si era tenuta nel 2012.
Alla seduta svoltasi online ieri alle 15 hanno partecipato oltre 90 amministratori che attraverso la piattaforma telematica hanno scelto il presidente, il vice e il direttivo. Saia è stato eletto alla prima votazione con 749 preferenze (nella Conferenza il voto è ponderato). Ci sono volute poi quattro ‘chiamate’ per eleggere il vice (nelle prime tre non era stato raggiunto il quorum): il primo cittadino di Isernia Giacomo d’Apollonio ha totalizzato 519 voti contro i 281 di Biahio Faiella (Sant’Elia).
A seguire, i componenti del Comitato Direttivo, ovvero: il sindaco di Termoli Francesco Roberti con 551 voti, quello di Venafro Alfredo Ricci con 411, di Campobasso Roberto Gravina con 296 e il primo cittadino di Larino Giuseppe Puchetti con 293.
Subito dopo l’elezione, Sia ha ribadito «l’importanza dell’organo consultivo: la possibilità di esprimere pareri riguardanti l’assetto socio-sanitario locale all’Asrem è fondamentale in un periodo di emergenza sanitaria che sta mettendo a dura prova i cittadini molisani. La mia sarà una presidenza inclusiva e partecipata; sarà la nostra, la vostra presidenza. Sarà una Conferenza fatta da sindaci che ascoltano la voce dei propri cittadini e la propagano in una cassa di risonanza che opera per il bene della comunità.
La pandemia da Covid-19 ha messo a dura prova i nostri centri. La volontà espressa in seno alla riunione della Conferenza è quella di lavorare alla ricostruzione del sistema sanitario, in modo da superare gli attuali limiti evidenziati dall’emergenza», ha detto ancora.
Accelerare sulla campagna vaccinale, intervenire per ridurre i danni causati dalla pandemia e avanzare proposte specifiche in merito al nuovo piano sanitario: queste le priorità nell’agenda di Saia.
L’iter per la ricostituzione della Conferenza è stato avviato dal sindaco di Campobasso Gravina. «L’obiettivo che andava assolutamente raggiunto e per il quale ho spinto nei mesi e nelle settimane passate – il suo commento al termine della seduta – era quello di ridare vita ad un organismo che può recitare un ruolo importante sulle prossime decisioni da prendere nell’ambito della riorganizzazione sanitaria regionale. Ritengo – ha concluso – che ora siamo tutti indistintamente chiamati ad agire nell’esclusivo interesse delle comunità che rappresentiamo».

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