Alla Conferenza unificata di oggi, il confronto fra Regioni, enti locali e governo sul piano nazionale di ripresa e resilienza: il Recovery plan che va inviato a Bruxelles entro il 30 aprile per accedere al pacchetto, consistente, di risorse del Next Generation Eu.
All’Italia sono stati assegnati 209 miliardi. A marzo il governo Draghi ha inviato al Parlamento le schede tecniche, l’impianto del piano resta articolato su sei missioni, cioè aree di investimento:
digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura (46,3 miliardi), rivoluzione verde e transizione ecologica (69,8 miliardi), infrastrutture per una mobilità sostenibile (31,9 miliardi), istruzione e ricerca (28,4 miliardi), inclusione e sociale (27,6 miliardi) e salute (19,7 miliardi).
L’incontro di oggi, spiega alla vigilia il presidente della Regione Donato Toma, farà il punto sui criteri di riparto dei fondi. A suo parere, la priorità va data alle regioni del Sud, a quelle che sono in Obiettivo 1 e che sono zavorrate da arretratezza infrastrutturale. Si tratta di fondi della coesione, d’altro canto, che servono «proprio a ridurre i divari fra i territori», dice Toma.
Il pacchetto di proposte del Molise si basa essenzialmente sull’area di intervento infrastrutturale. «Una richiesta di finanziamento che è tarata su quella che è la nostra necessità impellente, l’ammodernamento delle nostre vie di comunicazioni fondamentale per lo sviluppo».
Priorità delle priorità, la 4 corsie da Termoli a Venafro, «puntiamo ad avere il finanziamento almeno del primo lotto», sottolinea Toma. Ma ricorda che nella sua lista ci sono sette-otto priorità da inserire nell’agenda del Recovery. Tra queste, oltre alla 4 corsie, l’elettrificazione della rete ferroviaria da Matrice a Termoli l’eliminazione dei passaggi a livello, la tratta ferroviaria fino a Benevento e una linea per Foggia, ma anche la sistemazione delle strade dei nuclei industriali e di bonifica.

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