Chi si aspettava un ‘processo al passato’ è rimasto deluso. Dai conti regionali, anche per l’intervento della magistratura erariale, emerge un maggiore disavanzo da coprire e così spalmato: 19.6 milioni nel 2021 e 21.7 per il 2022 e il 2023. Ebbene, lo scontro più che altro è stato sulla qualità delle misure per il ripianamento – alienazioni di immobili e terreni e risparmi – e non sulla responsabilità dell’ulteriore tegola finanziaria che si abbatte sulla testa dei molisani.
Il piano è passato con 11 sì, 8 no e 2 astensioni. 5s e Pd contestano le coperture perché aleatorie. «Alienazioni e risparmi non precisati, cespiti evanescenti», così la capogruppo dem Micaela Fanelli. «Come in diritto penale si parla di reato impossibile da concretizzare, questo documento è un piano di rientro impossibile», il carico del collega pentastellato Andrea Greco evidenziando che per le alienazioni in particolare secondo lui si tratta di entrate assai difficili da concretizzare.
Ai rilievi delle minoranze, il governatore Donato Toma ha risposto con spiegazioni tecniche ma nessun affondo sui predecessori, in particolare sul predecessore che accertò e cancellò residui – alcuni assai risalenti nel tempo – e cioè Frattura. Certo, Toma ha precisato che le critiche sul maggior disavanzo emerso non possono essere a suo parere rivolte a lui che questo maggior disavanzo lo ha ereditato. Ha però chiarito più volte che di responsabilità politica in questa vicenda ce n’è poca.
Per esempio, fra i residui ci sono 23 milioni iscritti al 31 dicembre 2007, fondi per le aree sottoutilizzate. «Forse dovevano essere eliminati nel 2015», ha rimarcato. «Io non credo ci sia stata cattiva fede (in chi non li ha eliminati, ndr) ma non voglio essere accusato». Tra le ipotesi, quella di ‘riaprire’ in autotutela quella partita, chiusa con una delibera del 2014. Sul punto uno scambio in Aula con l’allora assessore all’Agricoltura Vittorino Facciolla. «Evitiamo diatribe su questo punto – l’invito del governatore – Troviamo insieme soluzioni e alleggeriamo il carico sul bilancio».
Prima del piano di rientro, era stato approvato il Defr. Durante il dibattito, è stata bagarre su Molise Dati. Una dichiarazione di Di Lucente sulla sua liquidazione ha scatenato le minoranze. Toma ha provato a chiudere la polemica affermando che invece va rilanciata e che quella di Di Lucente era stata una provocazione.
Prima di chiudere la prima delle tre sedute dedicate alla sessione di bilancio, l’ok al previsionale del Consiglio, sempre a maggioranza. Si continua mercoledì con il collegato e la legge di stabilità.

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