«Considerato che la nostra collega ha la febbre a 38, io me ne vado dall’Aula… o fatela collegare dalle stanze ma non può venire qui in presenza».
Di questi tempi, un’affermazione del genere è pericolosissima. E infatti appena Aida Romagnuolo la pronuncia, a microfono in Consiglio regionale, si scatena il finimondo. La collega in questione è l’assessore Filomena Calenda. Caso vuole che sia anche la consigliera di maggioranza che ha ritirato la firma sulla sfiducia ed è ora l’unico voto in più del centrodestra. Al presidente dell’Assise Micone non resta che sospendere i lavori e aggiornarli, in modalità telematica, al pomeriggio.
Calenda è entrata dall’ingresso con termoscanner, così chiarisce lei stessa in un post su Facebook, e la sua temperatura era 36.8 (a corredo mette una foto e il referto del tampone). Si è sottoposta a tampone, questo sì, ed è negativo. È lei stessa a scandirlo, in collegamento da casa e con referto alla mano, quando ricomincia la seduta. «Non ho alcuna infezione da SarsCov2, ma non sono tenuta ad aggiungere altro, nonostante quello che qualcuno di voi ha immaginato e finanche urlato alla stampa, causando inutili allarmismi, oltre che vomitevoli strumentalizzazioni». Con la Romagnuolo, lo scontro verbale a distanza va avanti per qualche minuto. L’esponente di Fdi ribatte: è stata la collega a dire di avere la febbre a 38.2 e non l’ho sentita solo io. Cose che poi ribadisce in una nota.
Comunque, allarme rientrato. Dopo ore di tensione e panico per la casta. E di spettacolo ancora una volta poco onorevole.

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