Alfredo Ricci, il giovane sindaco di Venafro, è il nuovo presidente della Provincia di Isernia.
Ricci ha battuto Felice Ianiro sia nei piccoli comuni, sia a Isernia e a Venafro. Ianiro ha raccolto più preferenze dello sfidante solo a Frosolone e Agnone.

  • Nei “piccoli” comuni 215 amministratori hanno votato Ricci, 141 Ianiro;
  • ad Agnone 8 amministratori hanno votato Ianiro, 5 Ricci;
  • a Isernia e Venafro 33 amministratori hanno votati Ricci, 12 Ianiro;
  • a Frosolone 11 amministratori hanno votato Ianiro, 2 Ricci.

Alfredo Ricci annoverava tra i suoi sponsor Roberto Di Baggio e Michele Iorio. Felice Ianiro, invece, era sostenuto dal resto del centrodestra e, in particolare, dagli assessori regionali Vincenzo Niro e Vincenzo Cotugno e dal presidente del Consiglio regionale Salvatore Micone.
La vittoria del sindaco di Venafro era nell’aria, ma non poteva essere considerata scontata. Il governo regionale, a quanto pare, ha pressato molto, soprattutto nelle ultime ore, gli amministratori locali per convincerli a sostenere il sindaco di Frosolone.
Fu lo stesso Ianiro, nell’immediatezza della presentazione delle candidature, a sostenere che lui era «il candidato ufficiale dell’intero centrodestra» e che – testualmente – «Ricci non credo possa o debba dirsi rappresentante del centrodestra».
Bene, se Ianiro era il candidato «ufficiale dell’intero centrodestra», vuol dire che la coalizione guidata da Toma, dopo la debacle di Campobasso, ha rimediato un’altra sonora sconfitta.
Particolarmente soddisfatto del risultato l’assessore Roberto Di Baggio: «Qualcuno, evidentemente, aveva fatto i conti senza l’oste. Isernia, politicamente parlando, non è Campobasso. Quello che è accaduto nel capoluogo in occasione delle ultime amministrative, qui (a Isernia, ndr) non sarebbe mai potuto accadere. Spero che la vittoria dell’amico Alfredo funga da monito a chi ama dilettarsi nelle fughe in avanti senza tener conto delle esigenze del territorio. E per ora mi fermo qui…».
Adesso i riflettori sono puntati sulla Provincia di Campobasso, dove a contendersi lo scranno più alto di Palazzo Magno ci sono il sindaco di Termoli, Francesco Roberti (centrodestra), e il sindaco di Portocannone, Giuseppe Caporicci (centrosinistra). Determinanti potrebbero essere i voti dei consiglieri del Movimento 5 Stelle di Campobasso e Termoli, che con il sistema del voto ponderato potrebbero decidere la partita. E con l’ipotetico accordo al governo 5s-Pd nulla, al momento, può essere dato per scontato.
Se il centrodestra – e non è da escludere – dovesse perdere anche le provinciali di Campobasso, la crisi che da mesi sta dilaniando la coalizione che governa la Regione potrebbe deflagrare e avere conseguenze imprevedibili sulla tenuta della stessa maggioranza.

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