Per approvare il bilancio di previsione 2023 servono 20 milioni. È questa la cifra che l’assessore al Bilancio Gianluca Cefaratti, insieme alla struttura, ha stimato necessaria per coprire il disavanzo nei conti della Regione.
All’appello manca ormai solo il varo del consuntivo 2022, l’esecutivo dovrebbe provvedere in settimana se arriveranno alcuni dati relativi al patrimonio immobiliare di Palazzo Vitale. Il rendiconto dell’anno scorso è fondamentale per definire in maniera precisa quanto serve per ripianare il deficit e di conseguenza quali e quante manovre bisogna mettere in atto.
Dopo l’accertamento sul bollo del 2020, partito a luglio, l’assessorato è pronto ad avviare anche quello sull’annualità successiva. Gli automobilisti sono avvisati… Dovrebbero entrare, almeno nelle previsioni, circa 15 milioni di euro. Bisogna rastrellarne però altri cinque. E si tratterà, ancora una volta, di tagliare. Non sarà facile decidere cosa e in che misura.
Intanto, la giunta Roberti ha deciso di riappacificare i rapporti con i controllori dei conti. La Corte di via Garibaldi, con cui Cefaratti ha avuto più occasioni di confronto. E i revisori, con cui l’assessore e il governatore hanno in programma un incontro, faccia a faccia, oggi. Il disgelo, accompagnato da azioni concrete di inversione della rotta – come l’approvazione dei correttivi ai consuntivi 2019 e 32021 da parte del Consiglio regionale venerdì scorso – e di sistemazione di partite annose e complesse come l’emersione del contenzioso per una più puntuale definizione del fondo rischi dovrebbero portare, nelle intenzioni dell’esecutivo, alla cessata materia del contendere nei giudizi sui bilanci degli anni passati, non parificati, e finiti davanti alla Corte Costituzionale.
Insieme ai revisori oggi Roberti e Cefaratti faranno anche il punto sul consuntivo 2022 e un accenno al previsionale 2023. L’obiettivo di fondo, nell’elaborazione di quest’ultimo documento (fondamentale per ridare piena operatività all’ente, ripristinare i pagamenti alle imprese e i trasferimenti ai Comuni e portare a termine le iniziative assunzionali avviate nei mesi scorsi), è coprire l’intero disavanzo accertato. Per non rientrare nella spirale della mancata parifica che paralizzerebbe di nuovo i conti.
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