Fa parlare gli altri: il coordinatore Stefano Buono, i candidati Giose Trivisonno, Fabia Onorato, Vincenzo Cordisco e Maria Rosaria Nardoia. Dice la sua anche il sindaco Antonio Battista, che insieme agli altri ha voluto sostenere la mozione Emiliano. L’ultima parola però spetta a lui: «Per noi è un inizio, l’inizio di un viaggio importante in tutte le periferie del Molise». Per il senatore Roberto Ruta le primarie per eleggere il nuovo segretario del Partito Democratico, stravinte da Matteo Renzi, hanno rappresentato una sorta di prova in vista della consultazione per scegliere il candidato presidente del centrosinistra alla regione.
Il senatore insiste e torna a chiedere le «primarie di coalizione che ci permetteranno di individuare la persona giusta». Annuncia che venerdì la squadra che ha sostenuto il governatore della Puglia si «riunirà per definire il percorso, le prossime tappe da raggiungere e ragionare su come rapportarsi con la parte più a sinistra. L’obiettivo – chiarisce – è discutere insieme per individuare la persona che ci può rappresentare».
Ripete più volte che «in autunno fiorirà un seme che è stato piantato dalla squadra che ha sostenuto Emiliano» ma non vuole sentire parlare di sfida a Frattura «perché alle primarie può candidarsi chiunque». Uno strumento, le primarie, «chieste anche da Orlando e dunque volute da tutti».
Parla di «entusiasmo, della capacità di mettere in campo una proposta seria e di una nuova classe dirigente» ma non dà alcuna indicazione su chi sarà lo ‘sfidante’ dell’amico-nemico Frattura. C’è chi è pronto a giurare che sulla scheda ci sarà il suo nome, ma a quel punto verrebbe meno il concetto di nuova classe dirigente perché Ruta tutto è tranne che nuovo alla scena politica regionale e nazionale.
Le primarie, dicevamo, come punto di partenza e non di arrivo. E l’incontro con i giornalisti di ieri mattina a Campobasso inizia analizzando i numeri che hanno caratterizzato le consultazioni di domenica. 10,5% il dato nazionale della mozione Emiliano. 22,5% in Molise. 40% a Campobasso. Il capoluogo subito dopo Bari e prima di Potenza e Palermo.
«Un risultato straordinario», dice il coordinatore Stefano Buono, «abbiamo combattuto a mani nude».
«Si poteva fare di più con più tempo a disposizione», aggiunge il senatore. «Abbiamo vinto (veramente ha vinto Renzi, ndr), nel giro di un mese e mezzo abbiamo reinventato una rete». Ruta si riferisce ai vecchi compagni di viaggio che hanno deciso di andare altrove e che hanno lasciato il campo scoperto. «A Isernia, tanto per fare un esempio, il riferimento era Danilo (Leva, ndr) che ovviamente non ci ha dato una mano. Metà degli amici con cui ho fatto sempre politica non ha partecipato alle primarie».
Per Fabia Onorato «Michele Emiliano è la locomotiva del Sud e Renzi dovrà tenerne conto».
Da domani per Giose Trivisonno inizia un percorso nuovo: «Nell’assemblea nazionale rappresenterò la mozione Emiliano e i molisani». Ma non sarà l’unico. A Roma non andrà solo il capolista – l’unico eletto – ma anche gli altri candidati «effettuando una turnazione che punti a valorizzare la squadra e non il singolo». pie.bor.

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