L’emendamento l’ha presentato il governo Gentiloni. In estrema sintesi, con la conversione del decreto sulla ‘manovrina’ viene anche approvato – con il rango e la forza di norma nazionale – il programma operativo sanitario 2015-2018, che sarà attuato dal commissario ad acta.
La misura è fra quelle arrivate nella notte fra mercoledì e giovedì da Palazzo Chigi alla Commissione Bilancio di Montecitorio che si è riunita ieri mattina per verificarne l’ammissibilità. Se passa la proposta – ma che il mittente sia l’esecutivo è di solito risolutivo – il programma di riordino della sanità diventerà legge dello Stato. Riforma blindata, al riparo dai ricorsi al Tar che ancora in questi mesi sono stati depositati e alcuni sono andati pure già a segno. Il piano è stato, infatti, sospeso dai giudici del tribunale amministrativo di Campobasso che ha accolto l’istanza cautelare della Gea Medica sull’assegnazion dei posti letto di riabilitazione. Approvato con l’intesa in Conferenza Stato-Regioni ad agosto del 2016, il programma operativo straordinario 2016-2018 è stato poi recepito a settembre dal commissario Paolo Frattura con decreto. E proprio questo decreto è stato impugnato da Gea Medica e, fra gli altri, dal Comitato Pro Vietri. Dunque, il governo ha deciso di dire una parola definitiva sul riordino della sanità molisana. Con un provvedimento di «carattere emergenziale» che ha l’obiettivo, riporta Il Sole 24 Ore, «per tentare di agevolare la risoluzione della perdurante, grave situazione economico-finanziaria e sanitaria della Regione Molise».
L’emendamento è all’articolo 34 della ‘manovrina’ e prevede che il commissario ad acta per l’attuazione del piano di rientro dal disavanzo sanitario del Molise dia esecuzione al Programma operativo straordinario 2015-2018. Il presidente-commissario dovrà garantire che le azioni di riorganizzazione e risanamento del servizio sanitario regionale contenute nel Programma operativo siano coerenti, nel rispetto dei Lea, con l’obiettivo dell’equilibrio di bilancio e con gli ulteriori obblighi in capo alle regioni posti dalla legislazione vigente.
Nella relazione illustrativa dell’emendamento il governo ricorda che nei confronti della Regione sono state attivate tutte le sanzioni previste in caso di perdurante inadempimento nell’attuazione degli interventi di risanamento e riqualificazione previsti nell’originario Piano di rientro e nei successivi programmi operativi: il mancato accesso della Regione al fondo integrativo statale, l’innalzamento delle aliquote Irpef e Irap, il commissariamento degli organi istituzionali, il blocco automatico del turnover e il divieto di effettuare spese non obbligatorie.
Per saldare l’extra deficit sanitario la Regione ha avuto accesso al mutuo del Mef, alla solidarietà delle altre Regioni (per oltre 70 milioni), ai 40 milioni stanziati dalla legge di Stabilità del 2015. Ma, indica il governo, servono interventi strutturali, a partire dalla riorganizzazione della rete ospedaliera tramite l’applicazione del dm 70 (il regolamento del decreto Balduzzi). Come pure sono «improcrastinabili» la definizione del fabbisogno sanitario con la conseguente rideterminazione dell’offerta e il potenziamento di tutta l’assistenza extra ospedaliera e territoriale.
In pratica, il commissario deve poter mettere il turbo. E i ricorsi non aiutano. Quindi il piano va approvato con legge. «È lo stesso percorso seguito nel 2011 per la Regione Abruzzo», sottolinea il governatore Frattura. «In questo modo, oltre a evitare il ricorso continuo alla magistratura amministrativa, si garantisce lo sforzo che abbiamo messo in campo – e continuiamo a farlo – per riorganizzare la sanità e renderla sostenibile e di qualità», il commento del presidente. Che, politicamente, rivendica: «Il governo continua a condividere e sostenere le riforme che stiamo attuando».
Diametralmente opposto il parere dei 5 Stelle. I parlamentari in Commissione Bilancio ieri mattina hanno dato battaglia. Antonio Federico su Facebook ha lanciato l’allarme: «Il Partito Democratico sta portando avanti la devastazione del nostro sistema sanitario regionale anche in Parlamento e lo sta facendo proprio in questi minuti. Il Movimento 5 Stelle è pronto anche lì a dar battaglia, e la delegazione parlamentare molisana?». I portavoce regionali hanno lavorato con i deputati M5S ed elaborato un sub emendamento presentato in Commissione. Oggi, molto probabilmente, il voto. «Chi si riempie la bocca di slogan deve farsi trovare presente adesso!». Così Federico chiama in causa gli altri oppositori di Frattura. r.i.

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