Un sit-in davanti alla nuova sede dell’assessorato all’Agricoltura e di fronte a quella della Cia che l’ha organizzato. Ieri mattina, in via Vico a Campobasso, le aziende del settore primario sono tornate a farsi sentire.
Chiedono di risolvere il problema dei mancati e ritardati pagamenti che rischia – se protratto – di far chiudere i battenti a molti imprenditori del comparto.
Al presidio hanno partecipato anche i vertici della Confederazione italiana agricoltori, il presidente Luigi Santoianni e il direttore Donato Campolieti. Quest’ultimo ha puntualizzato che non si tratta di una protesta contro qualcuno ma di una iniziativa che serve a denunciare la situazione difficile in cui versa l’agricoltura: uno stato di disagio forte per problemi congiunturali e strutturali che si riscontrano in tutto il Paese. «Siamo qui – ha detto alla Tgr – per denunciare il ritardo notevole accumulato negli anni per gli aiuti alle zone svantaggiate, quindi la domanda di indennità compensativa e l’agroambiente in particolare». Presentate le domande nel 2015 e nel 2016, ha proseguito, queste non vengono ancora liquidate. Ed è tempo di presentare istanza per la terza annualità. «Avevamo avuto delle date di riferimento per la liquidazione anche da parte di Agea, puntualmente disattese», ancora le parole di Campolieti.
Dunque, lo stato è di massima sofferenza. Questo tipo di aiuti – un diritto, ha sottolineato la Cia – ristora non poco gli agricoltori. E i mancati pagamenti, al contrario, rischiano di far fallire molte aziende agricole che, ha rilevato Campolieti, sono situate nelle aree interne e praticano agricoltura biologica o integrata.
Nella piattaforma di rivendicazione degli agricoltori Cia anche i ritardi nelle procedure di assegnazione del gasolio agevolato agricolo e di iscrizione delle nuove ditte Uma.

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