Al termine di una lunga discussione, durata dalla tarda mattinata all’intero pomeriggio, è stato adottato dal Consiglio regionale il piano energetico regionale
Prima della discussione l’Assemblea ha respinto a maggioranza una pregiudiziale dell’ex assessore Petraroia che puntava a sospendere la trattazione dell’argomento in attesa di reperire dati più aggiornati sulla situazione di consumo e di produzione energetica regionale. Numerosi anche gli interventi da lui presentati, esaminati e discussi. Ma sono stati tutti respinti.
«Il piano – ha spiegato il relatore Salvatore Ciocca – è strumento di programmazione strategica nel quale vengono definite le modalità per rispettare gli impegni comunitari al 2020, in coerenza con gli obiettivi di sviluppo delle fonti rinnovabili, e con la nuova programmazione comunitaria 2014-2020». Nel documento vengono determinati i fabbisogni energetici del territorio e le linee di azione per l’energia. Sono poi rilevate le modalità di raggiungimento degli obiettivi di risparmio
energetico e di copertura da fonti energetiche rinnovabili sul consumo finale a lordo di energia. Infine sono indicate linee di ricerca applicata nel settore delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. Quattro gli obiettivi strategici: ridurre i consumi energetici; sviluppare fonti energetiche rinnovabili; aumentare l’efficienza energetica; ridurre le emissioni di CO2. Tre le le linee strategiche sulle quali ci si intende muovere per raggiungere gli obiettivi: il ruolo primario degli interventi di efficienza; lo sviluppo di impianti utilizzanti fonti di energia rinnovabile secondo i principi della micro-generazione e degli smart energy systems; la valorizzazione dell’agricoltura secondo le linee individuate nel Piano agroenergetico.
Al termine della discussione il provvedimento è stato approvato a maggioranza dei presenti in Aula, con i voti contrari di Petraroia, Niro, Federico e Manzo.
A margine della seduta anche un incontro fra una delegazione degli operai dello Zuccherificio e l’assessore allo Sviluppo CarloVeneziale. I lavoratori chiedono da mesi l’attivazione di misure di ricollocazione.

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