Impiega qualche secondo per trovare la forza di iniziare a parlare dell’oggetto della conferenza stampa: le regionali del 22 aprile. Prima Roberto Ruta ricorda l’amico Antonio Di Lallo, venuto a mancare nelle scorse ore. «Gli ho voluto bene e continuerò a volergliene». Beve un po’ d’acqua per superare l’emozione. Ritrova il sorriso quando parla di Carlo Veneziale e di un centrosinistra finalmente unito e deciso a recitare un ruolo importante: «Ora siamo concorrenziali, diremo la nostra». Quello del senatore è un vero e proprio endorsement nei confronti del candidato presidente: «Sono felice di camminare per strada con lui. Lo farò dovunque è necessario. Abbiamo – aggiunge – l’unità e la forza per spiccare il volo. Le nostre ali sono i valori del centrosinistra». Sottolineati dall’ex assessore della giunta Frattura nel corso della prima uscita ufficiale. «Carlo ha detto le cose che tutti volevano sentire. Con lui inizia una nuova storia». Che si basa su due concetti fondamentali: «La sanità come diritto costituzionalmente protetto, una sanità pubblica, forte e di qualità e l’emergenza lavoro-reddito per ridare dignità alle persone». Per coerenza ha rifiutato la candidatura alle politiche con il Pd e sempre per restare fedele ai propri principi non scenderà in campo alle regionali. L’obiettivo in fondo era unire il centrosinistra. E Veneziale rappresenta l’uomo della sintesi, capace di mettere tutti (o quasi) d’accordo. «Unità nella discontinuità», ripete più volte il senatore che tornerà a insegnare nel percorso che definisce «alternanza scuola-parlamento». «Oggi – aggiunge – la compattezza della coalizione e le scelte indicate sono il carburante per spiccare il volo». Conosce Veneziale da 23 anni e ne tesse le lodi: «È una persona onesta che agisce in modo totalmente trasparente e con grande professionalità e competenza. Il suo tratto personale? Mitezza e determinazione». L’uomo giusto per tentare di recuperare «anche se – ammette – è venuto fuori al fotofinish. Ma non è dipeso da noi: da tempo chiedevamo un nome. Una prima indicazione è arrivata, ma l’abbiamo rifiutata». Stamattina alle 11 all’hotel Rinascimento la presentazione ufficiale della lista Molise 2.0. La sua creatura. Insieme a Leu in campo ci saranno 40 candidati consiglieri. Che fine hanno fatto i 100 pronti a dare battaglia quando l’uomo della sintesi non era stato ancora individuato? Ruta spiega che si è preferito «convergere su meno candidati per dare più forza alle due liste per raggiungere risultati significativi». Uno, due eletti, «molti di più qualora si riuscisse a vincere». Ammette che dopo l’indicazione di Veneziale qualche mal di pancia c’è stato. «Ma dopo averlo sentito parlare, molti si sono ricreduti». Ruta confida di aver sentito Angelo Di Stefano e di avere sensazioni positive. Infine non risparmia stilettate all’ex amico Paolo Frattura. Elogiato da Vincenzo Cotugno per aver rimesso a posto i conti della Regione. «È mancata la politica – chiosa il senatore -, Carlo ha detto bene: è finita l’epoca dei tagli, ora politiche espansive e reddito».
pierluigi boragine

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