Sono quattro i candidati in corsa per la poltrona di presidente della Regione Molise. Il governatore Paolo Frattura, uscente, non è in campo.
Al suo posto come candidato presidente c’è Carlo Veneziale, assessore esterno alle Attività produttive, ora alla guida di una coalizione di centrosinistra che ingloba cinque liste, tra cui anche Liberi e Uguali, il partito di Grasso che alle regionali cercherà di rubare quanti più voti è possibile ai “nemici” del centrodestra, «terra di transfughi nel segno indubbio di un trasformismo politico avaro, disinteressato al bene comune e attaccato solo alla poltrona», e agli antagonisti del Movimento Cinque Stelle.
Si respira aria di unità e voglia di rinnovamento alla presentazione della lista di Liberi e Uguali che è avvenuta ieri mattina a Campobasso presso la sede della tipografia Palladino, «uomo storico della sinistra», ha esordito il sindaco di Larino Notarangelo in apertura di conferenza specificando dunque che «nulla viene fatto in maniera casuale», anche la semplice scelta di una sede ha sempre un “perché” che indica coerenza, logicità, uniformità.
Durante l’incontro tutti i candidati sono stati presentati proprio dal primo cittadino frentano. Mentre Veneziale – accolto in sala con un lungo applauso – ha avuto modo di esprimere il suo entusiasmo per la fiducia accordatagli dal partito, ma anche la forte responsabilità che questa porta con sé.
«Esistono delle priorità delle quali intendo occuparmi. Mi riferisco alla crisi occupazionale e all’emergenza idrogeologica, al fabbisogno delle infrastrutture e alla sanità, tanto per focalizzare l’attenzione sui punti indicati dall’amico sindaco di Larino – ha dichiarato – Non voglio fare promesse, ma da assessore uscente e professionista serio e onesto, metterò tutta la mia esperienza per dare ai giovani, ai quali ho dedicato questa candidatura, la possibilità di credere in un futuro possibile in questa terra, la nostra. Si devono creare le condizioni per rimanere a lavorare in Molise e dare risposte concrete. Basta col tempo dei sacrifici, l’ho detto ieri e lo ripeto oggi, ma continuerò a rivendicarlo anche domani. So che insieme a questa squadra di candidati, appassionati, con volti nuovi e puliti ma soprattutto giovani e avvalorata dalla presenza di un bel numero di donne, tutto questo sarà possibile».
«È una sfida tosta – ha detto il capolista e consigliere uscente Francesco Totaro – Una battaglia tosta ma avvincente. Però in questi giorni, visitando il territorio, i paesi, i circoli che per fortuna noi ancora abbiamo, abbiamo percepito dalla popolazione la voglia di riscoprire la politica. E noi stiamo facendo proprio questo: stiamo rimettendo al centro della discussione i temi veri della politica perché vogliamo che torni protagonista. In questi anni trascorsi ha prevalso spesso l’interesse personale sulle problematiche serie del Molise, adesso basta. Io stesso, per esempio, ho fatto battaglie forti ma isolate in Consiglio regionale perché nessuno mi ha mai dato retta. Bene, le elezioni politiche hanno dato un segnale chiaro su cosa vuol dire non ‘ascoltare’ istanze che arrivano nient’altro che dalla popolazione che ti manda a governare. Ora siamo in corsa per le regionali con la voglia di cambiare e stravolgere personalismi e quant’altro in questo tempo non ha garantito crescita né sviluppo».
In palio c’è un territorio difficile da governare, economicamente fragile dopo i tentativi di risanamento, insidiosissimo questa volta dal punto di vista politico e sin dal 24 marzo sede di una campagna elettorale acerrima. Tre i temi centrali: lavoro, lavoro, lavoro. Al Molise manca soprattutto questo. Quindi a seguire lo spopolamento perché i giovani vanno via e una regione sempre più vecchia e quindi senza chance di crescita.
Carenze endemiche che non lasciano scampo. E Carlo Veneziale se da un lato ha rivendicato l’operato degli ultimi cinque anni che ha portato al risanamento dei conti, dall’altro ha ribadito anche: «Il perno sul quale abbiamo fondato il programma elettorale assieme a Leu è quello della redistribuzione. Significa che inizierà una stagione nuova: abbiamo protocollato in via definitiva il momento di sofferenza che abbiamo attraversato. Adesso è il momento di raccogliere i frutti del sacrificio. Cominciando dal lavoro».
D’accordo Francesco Totaro, che in riferimento all’intervento di Carlo Veneziale, ha spiegato perché proprio l’assessore uscente alle Attività produttive è stato in grado di fare la differenza rispetto a Frattura: «Da subito sono stato contrario all’operato di Paolo Frattura. Non ho approvato le sue scelte in Consiglio. Mentre Leu è d’accordo con Carlo Veneziale perché è stato in giunta nell’ultimo anno e mezzo ma non ha partecipato alle scelte dell’Assise quindi capace di discernere azioni produttive da quelle improduttive».
Sui conti in ordine che il governatore uscente ha assicurato di lasciare a chiunque siederà al suo posto, Francesco Totaro non ha battuto ciglio: «I conti li fanno i tecnici, la buona politica deve amministrare e creare occupazione, garantire una sanità vicina ai cittadini che sia capace di curare e non di allontanare. La buona politica deve assicurare infrastrutture ed economia, sviluppo, crescita, sostenibilità. Tutto questo finora è mancato e noi siamo in campo adesso anche dopo duri scontri dialettici all’interno della coalizione che hanno caratterizzato la vigilia della presentazione delle liste proprio perche nel frattempo abbiamo voluto accertarci che questa volta il programma fosse condiviso e capace di viaggiare su altri binari e non quelli seguiti finora».
Cristina Niro

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