Per Donato Toma è la soluzione migliore. Lo dice con parole semplici: «Noi già siamo agganciati alla Puglia…».
Diventare partner della regione attualmente guidata da Emiliano per lui è naturale.
Il percorso era iniziato verso nord, con il cambio della guardia è cambiata la direzione e il Molise a trazione centrodestra guarda a sud. Dopo la richiesta di adesione alla Zona economica speciale Adriatica, ieri a Bari il primo incontro operativo. Al confronto coi colleghi dirigenti della Regione Puglia, il capodipartimento di Palazzo Vitale Massimo Pillarella e il direttore del Servizio Competitività dei sistemi produttivi Gaspare Tocci.
«Abbiamo agganciato un’iniziativa agli sgoccioli, non potevamo starne più fuori», ancora le parole di Toma.
A Bari la riunione ha messo sul tavolo le linee essenziali della partecipazione del Molise a un piano strategico che è già tarato sul territorio pugliese interessato. Si tratta ora di inserire organicamente ed efficacemente la zona portuale di Termoli nell’area che offrirà alle imprese agevolazioni fiscali, contributive e amministrative. Dopo il vertice di ieri, ci saranno ora un paio di passaggi coi Ministeri interessati e poi sarà definito il piano strategico complessivo.
Il percorso, come già spiegato, era iniziato con l’Abruzzo. Non si è poi concretizzato e i motivi di dettaglio non sono ancora ben noti. Ma sono al centro di una polemica rovente: la Regione tornerà presto al voto dopo le dimissioni di D’Alfonso da presidente (perché è senatore) e fra centrodestra e centrosinistra non mancano i motivi di attrito in chiave elettorale.
Dopo le accuse sul mancato accordo col Molise, il centrodestra che punta a vincere in Abruzzo ipotizza (lo ha fatto in particolare il forzista Pagano) di provare a entrare a questo punto nell’area vasta che andrebbe da Montenero di Bisaccia a Brindisi. L’assessore del Pd Paolucci, invece, ha smorzato i toni definendo legittima la scelta della giunta Toma per la Puglia, scelta che comunque «che non pregiudica in alcun modo il percorso della Regione Abruzzo, che sceglierà nelle opzioni offerte dalla legislazione senza neanche tralasciare la possibilità di configurare il territorio della Zes all’interno dei confini della stessa regione». Il tema è proprio questo: l’Abruzzo da solo non ha i requisiti per ottenere l’istituzione di una Zes. ritai

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