Un provvedimento ermetico, forse troppo tecnico. O un po’ troppo superficiale. Perché è davvero difficile da capire. Quindi, è fisiologico che gli interrogativi siano tanti.
A marzo 2018 l’azienda speciale Molise Acque (commissario era il dirigente regionale Massimo Pillarella) approva l’avviso per tre incarichi nel campo della comunicazione e nella diffusione del ‘valore dell’acqua’ (di cui uno giornalista). Viene contestato dai consiglieri nazionali dell’Ordine dei giornalisti Cimino e Santimone e da Assostampa. Ad aprile un nuovo avviso, modificato. Un anno fa, agosto 2018, la commissione giudicatrice trasmette all’ente i verbali e le proposte di graduatorie.
Dopo la pubblicazione, la graduatoria per la contrattualizzazione di un giornalista viene impugnata e il Tar a dicembre concede la sospensiva. Tra le contestazioni portate all’attenzione della giustizia amministrativa dall’avvocato del ricorrente, Massimo Romano, il fatto che la commissione non abbia predeterminato i criteri di valutazione con cui attribuire i punteggi, né evidenziato i punteggi parziali o indicato il voto espresso da ciascun commissario.
A gennaio, si legge nel provvedimento 238 del 9 luglio scorso a firma del neo commissario Giuseppe Santone, l’azienda speciale chiede alla commissione di esplicitare per ogni candidato i punteggi parziali che hanno generato quello totale. All’udienza pubblica del 5 giugno, quindi, l’Avvocatura distrettuale che difende l’ente produce un documento che elenca i punteggi parziali. Un documento della commissione che arriva mesi dopo la conclusione della procedura.
Rinviata a luglio, all’udienza successiva Molise Acque produce proprio il provvedimento del neo commissario che sostanzialmente fa propri i punteggi parziali trasmessi dalla commissione.
Non un nuovo provvedimento, né una revisione di quello impugnato. Ma un atto su cui chi contesta l’esito della procedura deve intervenire se vuole continuare la causa.
Strategia processuale o altro? In queste ore, infatti, qualche voce più maliziosa addirittura ipotizzava che il provvedimento di via Depretis possa indicare l’intenzione di procedere all’assunzione. Tra l’altro gli incarichi sono finanziati con fondi europei, il rischio che si possano perdere probabilmente c’è, mandando a monte così tutto il procedimento. Ma sulla graduatoria il Tar si è espresso sospendendola, assumere comunque sarebbe un azzardo grosso. Comunque il contratto sarebbe a sua volta impugnato.
Dall’azienda speciale parlano di atto dovuto, l’Avvocatura anzi ha suggerito di adottarlo per ottemperare a un ordine giudiziale, si legge anche nella delibera commissariale che negli ambienti sta facendo discutere. La causa di merito, comunque, è rinviata a novembre.

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

*

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.